Il parco dei mostri di Bomarzo e i suoi misteri

Il parco di Bomarzo è uno dei siti artistici naturali più caratteristici e apprezzati in Italia: situato in provincia di Viterbo nella Tuscia Laziale è stato riscoperto solo recentemente dalla famiglia Bettini che ha voluto ridare vita al particolare sito.

Un giardino incantato che coinvolge i visitatori in un mondo fantastico ma anche enigmatico e che attraverso le sue opere restaurate e rappresentativi di mostri in pietra cerca d’inviare un messaggio che va al di là dell’aspetto artistico.

Il giardino incantato e la cartina dei tarocchi

Voluto dal principe Pier Francesco Orsini fu realizzato dall’architetto Pirro Ligorio che riuscì a soddisfare le richieste anomale del nobile. Nel parco è possibile trovare mostri, ma anche figure mitologiche come indovinelli e misteri esoterici oltre che costruzioni come l’edificio pendente costruito appositamente su una pietra che porta il visitatore ad un’analisi della prospettiva decisamente anomala. Tra misteri e curiosità il sito coinvolge anche per i presunti tesori nascosti fra cui una cartina preziosa che fa riferimento all’esistenza dei tarocchi, elementi a cui il nobile dava credito e riteneva fossero espressione di mistero e curiosità.

Il parco di Bomarzo detto anche Bosco Sacro o Bosco Iniziatico in virtù dei suoi tanti messaggi enigmatici e simbolismi vari che tanto piacevano al principe è stato fonte d’ispirazione per la realizzazione di un altro sito: Il giardino dei tarocchi che si trova a pochi chilometri da Bomarzo nei pressi di Capalbio.

Il misterioso giardino dei tarocchi di Capalbio

Il giardino dei Tarocchi è stato voluto da Niki de Saint Phalle che incantato dal mistero del Bosco Sacro creò uno spazio dove vennero posti delle opere rappresentative del mazzo dei tarocchi. I 22 arcani maggiori vennero realizzati in un tributo di colori davvero sorprendente, con materiali vari come il vetro e la ceramica ma anche il ferro.

Ogni opera, non solo esprime mistero, ma appare anche magica.

Il coinvolgimento è totalitario e sicuramente avvolto nel mistero esoterico tipico delle carte dei tarocchi. Il percorso, per volontà di Niki, non è guidato e non segue un programma delineato, per l’artista tutto deve essere lasciato alla fantasia ma soprattutto all’espressività che ogni carta dei tarocchi rappresenta.

Il contesto è decisamente atipico, ma è totalitario visto che l’artista è riuscito grazie anche a particolari messaggi scritti davanti ad ogni arcano ad ottenere l’attenzione dei visitatori.

L’arcano giardino

I turisti curiosi, ma anche interessati, riescono ad ammirare i tarocchi in un modo anomalo rispetto a quello a cui siamo abituati. L’esperienza tuttavia può essere anche avvincente per chi ha per i tarocchi una passione particolare. La visita nel particolare giardino degli arcani è sicuramente avvolta nel mistero, ma anche nella fantasia, e in questo riporta al sentimento voluto e suscitato dal principe Orsini nel bosco di Bomarzo.

Entrambi parchi sono tutti da scoprire, legati da un filo comune che li rende atipici rispetto ai giardini tradizionali ma sicuramente più emozionanti viste anche l’atipicità delle opere rappresentate. I tarocchi sono nel noto giardino toscano espressione di una realtà che va al di là del semplice esoterismo.