Perché le slot machine attraggono l’uomo? Lo studio di Rivista di Psichiatria

Perche le slot machine attraggono uomo

Le slot machine possono diventare un problema per coloro che amano il gioco d’azzardo. È così forte la dipendenza che generano in alcune persone che persino i ludopati in fase di trattamento possono soffrire una ricaduta. Cosa che non sorprende, considerata la loro visibilità e presenza in ogni bar di quartiere. A causa del pericolo che rappresentano per le tasche e la salute dei giocatori, le istituzioni stanno cercando attraverso interventi legislativi di ridurre la diffusione delle slot machine, ma non è abbastanza, perché le slot non attraggono solo per la facile accessibilità.

Vietare la presenza delle slot machine nei bar può essere considerata una misura preventiva, ma certo non risolverà il problema della dipendenza. Sarebbe come togliere l’alcool nelle caffetterie, con un nulla di fatto. L’oggetto della dipendenza non smette di attrarre semplicemente perché viene rimosso dalla vista. Ciò che veramente aiuta è capire perché alcune sostanze, nel nostro caso le slot, generano dipendenza in coloro che amano il gioco d’azzardo.

Le slot machine, secondo uno studio sperimentale da Rivista di Psichiatria,  sono considerate come i giochi che creano più dipendenza sulla base di tre principali caratteristiche: l’interazione, la stimolazione e la ricompensa.

L’interazione promuove la partecipazione attiva del giocatore, che deve prendere delle decisioni in base ai risultati ottenuti per guadagnare più denaro possibile. Così, mentre la persona gioca con la macchina, la macchina gioca con la persona e le sue aspettative di successo. Trattandosi di un rapporto macchina-persona, si produce un’ulteriore situazione, la caratteristica impersonale e solitaria del contesto in cui si immerge il giocatore.

In secondo luogo troviamo gli stimoli, pochi ma ben elaborati. Questi sono rappresentati da forti suoni e luci a colori lampeggianti la cui intensità varia a seconda del risultato della partita. È questione di prestare attenzione per scoprire il trucco. Quando il giocatore perde le luci sono poco appariscenti, ma quando vince, la macchina diventa una fiera piena di suoni fragorosi e luci. Poco importa che il premio sia irrisorio rispetto a quanto si è puntato sulla macchinetta, il vero fine è ipnotizzare il giocatore.

Questo semplice cambiamento di intensità negli stimoli funziona come un meccanismo di ricompensa impercettibile, ma con una potenza brutale. È ciò che in psicologia chiamano condizionamento classico, concetto secondo cui si spiega perché sia gli animali che gli esseri umani reagiscono in un modo o nell’altro quando si trovano di fronte ad uno stimolo, un suono, una luce o qualcosa di più complesso. Più si ripete il ciclo stimolo-risposta più si registra nel tempo quel dato comportamento, e questo è esattamente ciò che ottengono le slot: tenerci incollati lì davanti a tirare la leva o premere il bottone.

Conoscendo il funzionamento delle slot, si può evitare di cadere nella dipendenza, ma il lavoro è soprattutto su se stessi. Se la vostra psiche è stabile, se giocate correttamente, sicuramente non diventerete dipendenti nel dedicarvi un paio di volte a questo gioco (o a qualsiasi altro gioco d’azzardo). Ma bisogna essere cauti, perché, come abbiamo visto, i meccanismi che si attivano in questi giochi sono abbastanza primari. Non significa che se prima di andare a letto giocate due euro ad una slot vi sveglierete il giorno dopo come degli accaniti ludopati, ma è meglio stare attenti e giocare con responsabilità.

Il modo migliore per contrastare gli effetti delle slot, è non giocare, ma se siete curiosi e volete solo provare e divertirvi, non lasciatevi affascinare dagli stimoli (luci e suoni) e cercate di non trascorrere più di mezz’ora davanti alla macchina. In ogni caso, se non siete stabili emotivamente o avete problemi di denaro, state lontani da queste, perché alla fine vince sempre il banco e potreste entrare in un circolo vizioso che mette in pericolo la vostra situazione psichica ed economica, costringendo a chiedere l’aiuto di uno specialista nella peggiore delle ipotesi.