Gioco d’azzardo, necessario limitare questa piaga in Italia

Il gioco d’azzardo patologico è una delle prime forme di “dipendenza senza droga” studiate che ha ben presto attratto l’interesse della psicologia e della psichiatria.

Lotto, superenalotto, “Gratta e Vinci”, Slot Machine e biglietti di Lotterie vendono illusioni, fumo e sogni. Si gioca da anni, non si vince o si vince poco, ma la speranza di un biglietto vincente continua senza mai diminuire.

Questa dipendenza è caratterizzata dall’incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e maladattiva” di giocare somme di denaro elevate. Le conseguenze più dirette si rilevano nel deteriorarsi delle attività personali, familiari e lavorative. E’ possibile che il soggetto che soffre di dipendenza da gioco metta a repentaglio anche una relazione affettiva significativa, il lavoro o delle opportunità scolastiche solo per perseguire nel gioco d’azzardo.

La stragrande maggioranza delle persone dipendenti dal gioco d’azzardo sembra ricercare in tale pratica l’avventura e l’eccitazione che vengono soddisfatte puntando cifre di denaro sempre più elevate. Nel tentativo di recuperare il denaro puntato e perso, il soggetto sarà costretto in una corsa continua, a giocare cifre sempre più alte, al fine di annullare la perdita o una serie di perdite. Quando le possibilità di ottenere prestiti si esauriscono il soggetto vittima della dipendenza dal gioco può ricorrere, per ottenere denaro, anche a comportamenti antisociali quali la contraffazione, la frode o il furto.

Il gioco d’azzardo investe la popolazione trasversalmente portando con sé anche questioni patrimoniali, oltre che incidere su relazioni familiari e psicologiche. E’ un mercato con un giro d’affari annuo di circa 90 miliardi di euro e una diffusione capillare dell’offerta di gioco che rende l’Italia un paese «simbolo» per il mercato dell’azzardo, che trova qui un terreno fertile e ottimi clienti.

In Italia, ad oggi, si fa fin troppo poco per limitare questa piaga, anche se a livello locale e regionale ci sono ottimi esempi da seguire.

Un esempio da seguire è quello di Cervignano, che ha deciso di dichiarare guerra al gioco d’azzardo: l’amministrazione comunale ha approvato la lista dei luoghi sensibili, in tutto 60, in prossimità dei quali, entro la distanza di 500 metri, è vietata l’installazione di slot machines e l’attività di raccolta scommesse. Stop alle slot vicino agli istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali in ambito sanitario o socio sanitario, luoghi di aggregazione giovanile, ludoteche, ricreatori, biblioteche, istituti di credito e sportelli bancomat, stazioni ferroviarie ed esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati.

Ma un passo avanti importante per contrastare il gioco d’azzardo lo si è fatto anche in Basilicata – che secondo dati dei Monopoli di Stato 2016 “muove” 750 milioni di euro – con il Piano regionale che prevede un fondo (sia pure limitato) di 400 mila euro da spendere in progetti durante quest’anno sia da parte dell’Asp che del’Asm.

Già nell’ottobre del 2014 il Consiglio Regionale di Basilicata ha approvato la legge tesa a contrastare il gioco d’azzardo. La legge considera il gioco d’azzardo come una vera e propria ‘dipendenza comportamentale patologica’, e come tale malattia prevenibile, curabile e guaribile in grado di compromettere la salute e la condizione sociale del singolo individuo e della sua famiglia. Per fare ciò, è stato previsto il coinvolgimento degli enti locali, delle istituzioni scolastiche, degli enti o aziende del Sistema sanitario regionale, delle associazioni riconosciute e degli enti o aziende, pubbliche o private, operanti nella lotta alle dipendenze del gioco di azzardo, ma soprattutto dell’Osservatorio Regionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo, appositamente istituito.

Infine si può citare come esempio anche la Cisl di Fano, che proprio in questi giorni ha chiesto a tutti i comuni di non tergiversare nell’adozione di regolamenti NO SLOT che devono prevedere: una riduzione degli orari in cui sia possibile giocare, divieto di pubblicizzare nei vari esercizi commerciali le vincite realizzate , innalzare significativamente le tasse locali ( tosap, IMU tari) per tutti gli esercizi che hanno al loro interno tutti i vari tipi di gioco vigilare costantemente sul rispetto del regolamento con una precisa e puntuale azione delle forze dell’ordine, vietare l’apertura di nuove sale gioco in città e nei centri abitati destinare risorse per sostenere azioni di prevenzione informazione e dissuasione del gioco d’azzardo.