La Commissione UE potrebbe proporre al Consiglio Europeo di sospendere l’accordo di Schengen, ossia la libera circolazione delle persone.
A febbraio potrebbe essere questa, secondo alcune fonti UE, la proposta. D’altro canto è lo stesso art. 26 del codice di Schengen a prevedere la possibilità, in caso di minaccia sistemica e persistente, della chiusura delle porte.
Certo, si tratterebbe di una soluzione estrema, ma in qualche maniera eviterebbe tuta una serie di differenziazioni, discrasie e malintesi che portano alcuni Paesi europei ad agire in una maniera, altri ad agire diversamente.
In questo caso la presa di posizione sarebbe complessiva, generalizzata, e salverebbe capra e cavoli. Secondo il Premier inglese David Cameron, peraltro, non bisogna modificare il regolamento di Dublino.
Sebbene non ci sia ancora una presa di posizione ufficiale, Londra fa sapere che il Premier intende mantenere questo meccanismo che consente la possibilità di espellere i richiedenti diritto di asilo verso i Paesi Europei dove è avvenuto il primo approdo.
Per parte sua, il leader olandese Mark Rutte, avverte che mancano sei-otto settimane per salvare Schengen, la qual cosa non è propriamente bene augurante. Ma in realtà c’è tempo ancora per prendere una buona decisione.