AI di Microsoft rivoluziona la ricerca online!

Durante un evento stampa di Microsoft a Manhattan, un portavoce dell’azienda stava mostrando le nuove funzionalità di Bing, il motore di ricerca concorrente di Google. Durante una dimostrazione, un chatbot avrebbe dovuto rispondere a una domanda degli utenti con un video incorporato. Tuttavia, quando il personale ha chiesto al programma di mostrare istruzioni su come legare una cravatta, invece di un video, Bing ha generato un ammasso di testo incomprensibile. Questo errore ha suscitato l’insoddisfazione della folla presente, composta principalmente da giornalisti.

AI di Microsoft rivoluziona la ricerca online
AI di Microsoft rivoluziona la ricerca online (Foto@Pixabay)

Successivamente, un altro rappresentante di Microsoft ha scherzato sul fatto che il problema tecnico dimostrava il punto sul fatto che sarebbe stato utile per l’IA mostrare un video in quel contesto specifico, e hanno proseguito con la dimostrazione. Questa volta il chatbot di Bing è riuscito a fornire una breve risposta a una domanda sullo sci, includendo un video di YouTube nella chat. Sebbene funzionale, questa risposta sembrava un po’ banale rispetto all’ambientazione lussuosa del Microsoft Experience Center, dove si svolgeva l’evento, con mazzi di fiori primaverili costosi e un bar di smoothie gratuito a disposizione dei giornalisti.

Microsoft, che è all’avanguardia nella corsa all’IA generativa, è entusiasta di presentare “la prossima ondata di innovazione dell’IA“, con l’obiettivo di trasformare il modo in cui le persone raccolgono informazioni e imparano da Internet. Ciò comporta l’apertura del chatbot di Bing a tutti gli utenti con un account Microsoft, l’integrazione di nuovi tipi di media nella ricerca, come video e grafici visivi, l’integrazione di servizi come OpenTable nella piattaforma di chat e molto altro.

Tuttavia, osservando la dimostrazione di Bing, non si è potuto fare a meno di notare che l’intelligenza artificiale sembra essere limitata e poco fantasiosa quando si tratta di ricerca. Sembra che Microsoft abbia concentrato l’IA in un software di produttività che non riesce a far percepire l’ampiezza delle potenzialità dell’Internet. Quindi, la conclusione è che la ricerca basata sull’intelligenza artificiale potrebbe non ampliare realmente l’orizzonte della conoscenza umana e delle esperienze online, come si potrebbe pensare.

Fonte@TheAtlantic.com