Secondo l’Istat l’aumento tendenziale delle retribuzioni contrattuali ad aprile è stato il più basso registrato da quando sono iniziate le rilevazioni, cioè dal 1982.
Si tratta del valore dello 0,6%, un decimo di punto più basso dell’altro minimo storico toccato a gennaio, lo 0,7%.
Per quel che riguarda i settori nei quali si sono registrati gli incrementi maggiori, abbiamo: i tessili, con abbigliamento e lavorazione pelli, il 3,4%; l’energia elettrica e il gas con l’1,9%.
Per quanto riguarda i settori metalmeccanici, telecomunicazioni e in generale i settori della Pubblica Amministrazione, non ci sono stati sostanzialmente aumenti.
Invece sono aumentati i tempi di attesa media per i rinnovi dei contratti collettivi di lavoro.
L’anno scorso, l’attesa media era di 20,5 mesi, mentre ad aprile di quest’anno si registra un’attesa media di 24,3 mesi, un dato senz’altro molto negativo.
I dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale al momento sono il 64,1%, mentre complessivamente i contratti scaduti sono ben 52, fra cui 15 riguardano la Pubblica Amministrazione.
I dipendenti interessati in questo settore sono 8,3 milioni, di cui circa 3 milioni lavoratori del pubblico impiego.

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