La Lombardia non riesce più a fronteggiare i contagi

In Italia c’è ancora chi si preoccupa di quale può essere considerata o meno una situazione di necessità tale da essere autorizzato ad uscire, mentre il Lombardia si è ormai raggiunto il culmine: i sanitari stanno letteralmente dando la vita, arrivando a morire dopo essere stati contagiati per salvare altre vite, e i posti non bastano più in ospedale, come anche le ambulanze e persino i posti in sala mortuaria.

L’allarme arriva dall’assessore al Walfare della Regione, Giulio Gallera, che traccia un quadro drammatico: “Tra poco – spiega – arriviamo a un punto di non ritorno”.

“Continua la corsa contro il tempo, il problema – spiega Gallera – sono i posti e il personale: stiamo continuando a svuotare gli ospedali con maggiore pressione e a portare via i pazienti, addirittura oggi siamo arrivati al punto che non abbiamo più ambulanze per qualcuno che ha già un posto in un altro presidio e attenderemo la tarda serata per poterli spostare. La macchina si è veramente messa in moto”.

La Lombardia non riesce piu a fronteggiare i contagi

“Abbiamo pochissimi posti liberi nelle terapie intensive, ormai siamo nell’ordine di 15 o 20 a disposizione. Ogni giorno ne ricaviamo qualcuno di nuovo, domani ne arrivano liberi altri tre e il San Raffaele sta creando un’area con 14 posti che sarà pronta però tra una settimana. Oggi li recuperiamo chiudendo le sale operatorie, dove ci sono dei respiratori che possono essere utilizzanti anche per sostenere il respiro”.

Poi rimarca un grave problema di sicurezza: “A noi servono mascherine del tipo fpp2 o fpp3 o quelle chirurgiche e invece ci hanno mandato un fazzoletto, un foglio di carta igienica, di Scottex”, ha denunciato ai microfoni di Sky  a proposito del materiale sanitario inviato dalla Protezione civile nazionale. Gallera ha spiegato che le mascherine non sono marchiate Cee. “Non voglio fare polemica – ha aggiunto – ma è evidente che non è possibile immaginare di utilizzare queste mascherine se si assistono pazienti infetti”.