Usufrutto e diritto di abitazione possono coesistere

In ambito giuridico, la coesistenza di usufrutto e diritto di abitazione su un unico bene immobiliare è un argomento di notevole rilievo, poiché si tratta di due diritti reali limitati che possono incidere significativamente sulla gestione e sul godimento di un immobile. Per comprendere meglio come questi diritti possano coesistere e quali siano le loro distinzioni principali, è utile analizzare le loro definizioni e caratteristiche.

Usufrutto e diritto di abitazione possono coesistere
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L’usufrutto è un diritto reale che permette all’usufruttuario di godere di un bene immobile (o mobile), sfruttandone tutte le utilità e percependone i frutti, rispettando la destinazione economica del bene. Questo diritto è trasferibile, può essere ceduto o dato in locazione e, nel caso di beni immobili, può essere anche oggetto di ipoteca. L’usufrutto ha una durata limitata: non può eccedere la vita dell’usufruttuario se persona fisica, o trent’anni se persona giuridica. Una peculiarità dell’usufrutto è che, una volta estinto, tutti i diritti associati ritornano al proprietario o ai suoi eredi​​​​.

Il diritto di abitazione, al contrario, è più personale e limitato rispetto all’usufrutto. Consente al titolare di abitare un’abitazione rispondente ai bisogni propri e della sua famiglia, senza possibilità di locazione o cessione. Questo diritto nasce da un atto legale o da disposizioni di legge e non è trasferibile né pignorabile a causa della sua natura strettamente personale. Il diritto di abitazione pone limiti soggettivi al godimento del bene, essendo riconosciuto unicamente al titolare e alla sua famiglia​​​​.

Entrambi i diritti possono nascere attraverso diversi mezzi come contratto, testamento, usucapione, provvedimento del giudice, o per legge in specifici casi. Ad esempio, il diritto di abitazione previsto per legge si applica spesso al coniuge superstite sulla casa di residenza familiare e sugli arredi che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni​​.

Un aspetto cruciale da considerare è la pignorabilità dei due diritti: l’usufrutto è pignorabile e quindi può essere soggetto all’azione dei creditori. Al contrario, il diritto di abitazione, data la sua natura personalissima, non può essere pignorato​​.

Dal punto di vista fiscale, vi sono differenze significative tra i due diritti. La costituzione del diritto di usufrutto implica che tutti gli obblighi fiscali gravino sull’usufruttuario. Il diritto di abitazione, invece, tende a essere più conveniente economicamente, poiché non comporta per il titolare gli stessi obblighi fiscali previsti per l’usufruttuario​​.

In conclusione, usufrutto e diritto di abitazione possono coesistere su un unico bene immobiliare, offrendo possibilità diverse di gestione e godimento del bene stesso. La scelta tra questi due diritti dipende dalle specifiche esigenze del titolare del bene e dalle implicazioni legali e fiscali associate. È sempre consigliabile, prima di prendere qualsiasi decisione, consultare un esperto legale che possa fornire una guida dettagliata basata sul contesto specifico e sulle ultime disposizioni di legge.