In queste settimane avremmo voluto poter festeggiare l’assenza di nuovi contagi, diventare finalmente un paese dove il Covid 19 fosse stato del tutto eradicato, ma purtroppo la situazione è ben diversa.
Certo non siamo più in emergenza sanitaria, ma dopo alcuni giorni di calo, i contagi sono tornati ad aumentare, superando anche le trecento unità giornaliere.
A pesare anche i dati del Veneto, col governatore Luca Zaia letteralmente infuriato per un nuovo focolaio.
Il nuovo focolaio di coronavirus, che sarebbe stato scatenato da un imprenditore vicentino, ha infatti portato il Veneto “da un rischio basso ad un rischio elevato, passando da una r con t pari a 0,43 a una di 1,63″, ha detto il Governatore.
Il presidente del Veneto ha ricostruito la vicenda legata al viaggio in Bosnia dell’imprenditore, che ha determinato 5 nuove positività e 89 isolamenti.
“Se questo è il sistema di gestire la positività e la sintomatologia, dopo quattro mesi di coronavirus allargo le braccia – ha rilevato -. Così non ne veniamo fuori”.
«Lunedì presentiamo un’ordinanza per inasprire le regole. Abbiamo le armi spuntate, fosse per me prevedrei la carcerazione. Non esiste che un positivo vada in giro. Penso che sia fondamentale che a livello nazionale si prenda in mano il dossier. Qui siamo davanti a persone che sapevano che qualcuno era positivo, di un altro che rifiuta di farsi ricoverare finché non vanno a prenderlo a casa e nel frattempo vanno a feste e funerali. Poi c’è una signora che dice di avere avuto il Covid dal caso zero ma non dice quali sono i contatti. Ripeto, per me casi così meriterebbero la carcerazione. Come non può essere che sia il paziente a decidere, se rifiuta il ricovero deve esserci la possibilità di sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio. E poi bisogna essere severissimi anche sugli isolamenti fiduciari. Ho detto ai direttori sanitari, se ci sono gli elementi, di presentare denuncia», ha quindi chiosato.