De Luca segnala le certificazioni false sui vaccini

Il Governatore della Campania De Luca e le certificazioni false sui vaccini.

Su questa storia dei vaccini, tutta italiana, esistono delle responsabilità pubbliche e anche private di rilievo. Sulle responsabilità pubbliche non pare ci siano grossi dubbi.

Intanto bisogna fare riferimento ai quei movimenti antiscientifici e oscurantisti che, nati come funghi negli ultimi anni, avevano e hanno la pretesa di capire tutto e di imporre tutto, anche agli altri. Si tratta di associazioni e movimenti che, partendo da dati inesistenti o falsati e prese di posizione che non hanno nulla di logico e di razionale, si avvalgono della trasmissione di notizie via internet, che, se non fossimo nel 2018, potrebbero essere ricondotte direttamente all’epoca medievale.

Ma non solo i dati vengono travisati o pescati chissà dove; laddove questi non esistano, ci si inventano anche sui vaccini i metodi del fai da te, come quelli ormai famosi richiamati dalla senatrice Taverna, che consiglia di portare i bimbi dalla zia per far contrarre loro quelle malattie necessarie a immunizzarli per il futuro. O come quei genitori che ritengono che il loro figlio sia forte, sano e bello (e sono tanti) e perciò non ha bisogno di vaccinazione alcuna.

Poi vai a spiegare a questi genitori che i vaccini non servono (o almeno non servono solamente) ai loro figli, ma anche e soprattutto alla società, a tutti gli altri. Perché non si sta parlando del bene di un singolo bambino o di una singola persona, bensì della salute pubblica, quella di tutti, quella garantita dalla Costituzione ai più deboli e ai più forti, o presunti tali.

Insomma, la zia e qualche statistica taroccata o superficiale e approssimativa, hanno la prevalenza su studi di settore condotti da organismi scientifici accreditati sia a livello nazionale che internazionale. E questi studi scientifici, con le relative statistiche, ci dicono una cosa sola: che certi vaccini vanno fatti, sono indispensabili per la salute di tutti, e garantiscono soprattutto i bambini più deboli, nel momento in cui questi ultimi devono essere mandati a scuola con gli altri. A meno di ghettizzarli, ovviamente. Perché un genitore che ha un bambino immunodepresso in seguito a patologie gravi, ovviamente non accetterà mai di mandare a scuola il figlio in una classe dove non ci sono vaccinati.

E invece ultimamente le decisioni governative sono state insufficienti, superficiali e contraddittorie, tanto che ancora oggi viene ammessa la pratica, insana, delle autocertificazioni sulle vaccinazioni, quando si sa perfettamente che la probabilità che le autocertificazioni false siano molte, è alta. E, infatti, i Carabinieri dei Nas si stanno già muovendo nelle Regioni settentrionali per eseguire le dovute verifiche.

Ma ora si stanno muovendo anche al sud, dove dai primissimi controlli a campione sembra siano state individuate in Campania già una ventina di dichiarazioni false. Come volevasi dimostrare. E qui iniziano le responsabilità private, oltre che quelle pubbliche. Il Governatore della Campania De Luca, in un intervento a Lira TV, ha dichiarato: “I carabinieri hanno fatto delle prime verifiche e hanno trovato già 15-20 autocertificazioni false che sono state rinviate alla Procura. Esorto i presidi delle scuole a iscriversi all’anagrafe regionale delle vaccinazioni, così possono verificare se l’autocertificazione è vera e si tutelano. Se muore un bambino malato di leucemia perché era in classe con un bimbo non vaccinato ne rispondono i presidi”.

Ma non è e non deve diventare una questione politica, si tratta solo di una questione di salute pubblica e di civiltà. Se un genitore decide che il figlio non deve vaccinarsi, può farlo, ma deve sapere che non può mandare suo figlio a scuola, né in quella pubblica né in quella privata. Se manda il proprio figlio a scuola falsificando le autocertificazioni sui vaccini, è un reato, ed è quindi esposto a conseguenze penali.