Il telescopio spaziale Hubble scova un pianeta ricco d’acqua

L’ultimo ritrovamento del Telescopio Spaziale Hubble ha aperto nuove prospettive nella ricerca di mondi abitabili oltre il nostro sistema solare. Gli astronomi, utilizzando il Hubble, hanno osservato vapore acqueo nell’atmosfera del più piccolo esopianeta mai rilevato fino ad oggi, denominato GJ 9827d. Questo pianeta si trova a circa 97 anni luce dalla Terra, nella costellazione dei Pesci, e completa un’orbita attorno alla sua stella, una nana rossa, ogni 6,2 giorni.

Il telescopio spaziale Hubble scova un pianeta ricco di acqua

La scoperta di GJ 9827d, realizzata grazie all’osservazione di 11 transiti del pianeta davanti alla sua stella spalmati su tre anni, rappresenta un passo significativo per comprendere la composizione e l’evoluzione delle atmosfere esoplanetarie. La luce stellare, filtrata attraverso l’atmosfera del pianeta, ha rivelato l’impronta spettrale delle molecole d’acqua. Questo dettaglio è cruciale poiché, nonostante le nuvole presenti siano abbastanza basse da non nascondere completamente la vista del Hubble, è stato possibile sondare il vapore acqueo al di sopra delle nuvole.

Il pianeta presenta condizioni estreme, con temperature simili a quelle di Venere, circa 800 gradi Fahrenheit, rendendolo un mondo inabitabile e pieno di vapore. Tuttavia, le implicazioni di questa scoperta sono vastissime. Il team di ricerca è di fronte a due scenari possibili: GJ 9827d potrebbe avere un’atmosfera ricca di idrogeno con tracce d’acqua, simile a una mini-Nettuno, oppure potrebbe essere una versione più calda della luna di Giove, Europa, con una grande quantità d’acqua rispetto alla sua massa rocciosa.

Questa scoperta solleva anche la possibilità che il pianeta abbia un’atmosfera residua ricca d’acqua, suggerendo che potrebbe essersi formato più lontano dalla sua stella, in una regione dove le temperature fredde permettono all’acqua di esistere sotto forma di ghiaccio, per poi migrare verso la sua posizione attuale. Questo movimento avrebbe causato l’evaporazione dell’idrogeno a causa del calore, lasciando dietro di sé un’atmosfera ricca di vapore acqueo.

La rilevanza di GJ 9827d va oltre la pura scoperta. Il suo studio apre la strada a future ricerche su pianeti simili tramite il Telescopio Spaziale James Webb (JWST), che può osservare in ulteriori lunghezze d’onda infrarosse, permettendo di identificare molecole contenenti carbonio come il monossido di carbonio, l’anidride carbonica e il metano. Questo potrebbe offrire un inventario completo degli elementi presenti in tali pianeti, facilitando la comprensione della loro formazione in relazione alla stella attorno alla quale orbitano.

La ricerca su GJ 9827d è stata guidata da Pierre-Alexis Roy dell’Institut de Recherche sur les Exoplanètes dell’Université de Montréal, con il supporto di Ian Crossfield dell’Università del Kansas, ed è stata pubblicata su The Astrophysical Journal Letters. La scoperta di GJ 9827d da parte del Telescopio Spaziale Kepler nel 2017 e la successiva osservazione dettagliata da parte di Hubble sottolineano l’importanza della collaborazione internazionale e dell’innovazione tecnologica nella continua esplorazione del cosmo.

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