Quello che sta avvenendo nella città di Falluja è un vero e proprio disastro umanitario.
L’Isis sta arretrando un po’ dappertutto e le forze irachene, insieme a quelle siriane, riconquistano a forza territori perduti negli ultimi mesi.
Ma il Califfato stesso si è trincerato in alcune roccaforti, tra cui appunto Falluja, nelle quali tiene intrappolata la popolazione civile, donne, vecchi e bambini compresi.
Anzi, spesso e volentieri l’Isis usa la popolazione come scudo umano contro gli attacchi avversari.
Migliaia, di civili, secondo il Consiglio Norvegese per i Rifugiati, stanno tentando di fuggire dalla città, ma la situazione è drammatica.
Jan Egeland, il Segretario dell’organizzazione norvegese, ha dichiarato: “Non c’è assolutamente nessun passaggio sicuro per i civili che fuggono da Falluja, nessun posto sicuro dove non rischino la vita”.
“Rischiano di vedersi sparare addosso, o di venire uccisi da ordigni lungo la strada, o di annegare mentre attraversano il fiume Eufrate. Inoltre, quelli che riescono a fuggire scoprono che c’è ben poco che possiamo offrire loro. Stiamo esaurendo le scorte di cibo, acqua potabile e medicinali”.
E la battaglia si fa sempre più dura, con le forze irachene supportate dall’aviazione della coalizione internazionale contro il Califfato.