Purtroppo nelle ultime settimane, nonostante non si possa parlare di epidemia e non si debba assolutamente scatenare un’inutile psicosi, abbiamo avuto spesso a che fare con casi di meningite, ed in diversi di questi casi la conclusione è stata infausta.
Solo poche ore fa una bella notizia: era stata infatti sciolta la prognosi per la bambina di 11 anni ricoverata al Meyer nei giorni scorsi perché colpita da meningite di tipo B. A renderlo noto la Asl, che comunque aveva spiegato come la bambina fosse ancora comunque ricoverata.
La undicenne era stata ricoverata venerdì 3 agosto all’ospedale pediatrico. La piccola è residente nel campo rom del Poderaccio dove la profilassi è stata estesa a tutta la comunità.
Ma ora arriva invece una terribile notizia: non ce l’ha fatta un neonato di appena due mesi che era stato ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze alla fine di luglio per una grave forma di meningite da streptococco B che sarebbe stata contratta durante il parto.
Purtroppo le sue condizioni erano disperate e il piccolo ha lottato per un mese prima di mercoledì scorso quando ha perso la vita.
Il piccolo era nato a Massa, per poi essere trasferito al Meyer di Firenze per le cure del caso. Le sue condizioni erano apparse gravi fin da subito.
La speranza era che il bambino potesse riprendersi, ma le condizioni erano disperate, tanto che ai primi sintomi i medici dell’ospedale delle Apuane avevano disposto il trasferimento d’urgenza in elisoccorso, ma purtroppo si è avverata la peggiore delle ipotesi.
Come fanno sapere i sanitari, sono almeno mille i casi analoghi segnalati ogni anno a livello nazionale in tutta la popolazione, ma la fascia di età più a rischio è quella pediatrica: in particolare risultato particolarmente colpiti i bambini con meno di un anno di età, come appunto il bimbo appena spirato al Mayer.
Ricordiamo che la meningite è una grave malattia caratterizzata dall’infezione delle meningi, le membrane che avvolgono cervello e midollo spinale. Si manifesta in genere con sintomi come febbre, mal di testa, rigidità del collo, nausea, vomito. In alcuni casi (5-15%) può portare a polmonite, in altri (5-20%) a sepsi o setticemia, che comporta un danno diffuso a vari organi e può portare alla morte.
La meningite meningococcica è una delle principali forme di meningite ed è causata da un batterio chiamato “Neisseria Meningitidis”. Colpisce soprattutto lattanti, adolescenti e giovani adulti, prevalentemente nelle stagioni invernali e primaverili, ed il contagio avviene per via aerea attraverso le goccioline di saliva infette.
Possono insorgere anche delle complicazioni quali emorragie, miocarditi, polmoniti. Purtroppo questa malattia, nonostante la disponibilità di efficaci terapie antibiotiche, ha una elevata mortalità.
Chi riesce a sopravvivere in moltissimi casi subisce delle conseguenze gravissime che portano alla disabilità grave, come amputazioni dalle dita a interi arti, danni neurologici e sordità.
Se però la prevenzione e la diagnosi vengono effettuate in tempo la meningite può essere curata con efficacia; è quindi importante sottoporsi alle vaccinazioni di routine e conoscere i sintomi della meningite, e se si ha il sospetto di essersi ammalati bisogna recarsi immediatamente dal medico.
Dall’inizio del 2014 è disponibile un vaccino contro il meningococco B, il batterio responsabile delle meningiti fulminanti.