In un mondo sempre più segnato dagli effetti del cambiamento climatico, la frequenza e l’intensità degli uragani stanno mettendo in discussione la sufficienza della scala Saffir-Simpson, attualmente impiegata per classificare la potenza di questi fenomeni meteorologici. La scala, che va dalla Categoria 1 alla Categoria 5, sembra non essere più adeguata a descrivere la forza devastante degli uragani più estremi, spingendo alcuni scienziati a proporre l’introduzione di una nuova Categoria 6.
Secondo studi recenti, il riscaldamento globale ha portato a un aumento dell’intensità delle tempeste più forti, suggerendo che uragani con venti sostenuti di 192 miglia orarie (circa 309 km/h) o più dovrebbero guadagnarsi una designazione superiore. Questo nuovo livello rifletterebbe non solo la crescente potenza delle tempeste, ma anche l’urgenza di aumentare la consapevolezza pubblica riguardo ai pericoli che queste rappresentano.
Nonostante la proposta di una Categoria 6, ci sono opinioni contrastanti tra gli esperti. Alcuni sostengono che la Categoria 5 della scala Saffir-Simpson già indica “danni catastrofici” dai venti, sollevando dubbi sulla necessità di un’altra categoria anche se le tempeste dovessero diventare più forti. Inoltre, si sottolinea che il vento gioca un ruolo relativamente minore nelle morti causate dagli uragani rispetto ad altri fattori come l’innalzamento delle maree e le inondazioni provocate dalle piogge.
La proposta di aggiungere una Categoria 6 deriva dall’osservazione che, nel corso degli ultimi decenni, la proporzione di tempeste intense è in aumento, con metà degli uragani di Categoria 5 registrati tra il 1980 e il 2021 verificatisi negli ultimi 17 anni. Inoltre, cinque di queste tempeste hanno raggiunto i criteri per una ipotetica Categoria 6, tutte avvenute negli ultimi nove anni.
Un elemento chiave di questa discussione è il riconoscimento che il cambiamento climatico ha aumentato e continuerà ad aumentare la probabilità di uragani con venti di questa velocità. I modelli climatici mostrano che temperature più calde aumentano il rischio di tempeste intense, suggerendo una necessità urgente di rivedere come vengono classificate e comunicate le minacce degli uragani.
Alcuni ricercatori sostengono che, più che aggiungere una nuova categoria, sarebbe utile una scala che rifletta meglio la totalità dei rischi presentati da una particolare tempesta, compresi i pericoli di inondazione e l’innalzamento delle maree, che sono spesso le cause principali delle perdite umane e dei danni materiali durante un uragano.
La proposta di una Categoria 6, dunque, solleva un dibattito importante su come meglio comunicare e gestire i rischi associati agli uragani in un’epoca di cambiamento climatico. Se da un lato l’aggiunta di questa nuova categoria potrebbe aumentare la consapevolezza dei pericoli più gravi, dall’altro c’è il rischio che la sua implementazione potrebbe non affrontare le questioni fondamentali legate alla percezione del rischio e alla preparazione agli eventi estremi. La discussione è ancora aperta, e richiederà un’attenta valutazione delle evidenze scientifiche e delle implicazioni sociali prima di poter giungere a una conclusione definitiva.