Al via il Festival Internazionale della Poesia

Al via il Festival Internazionale della Poesia

Il Festival internazionale di Poesia, l’Europa in Versi siamo alla VI edizione dedicata alla Poesia e Arte, l’appuntamento sarà per venerdì 29 e sabato 30 aprile 2016.

“Organizzato da “La casa della poesia di Como” e diretto da Laura Garavaglia, la sesta edizione di “Europa in versi” si svolge sabato 30 aprile, nella magnifica cornice di Villa del Grumello: a partire dalle ore 15.00 si possono ascoltare William Wolak (Stati Uniti), Michael Harlow (Nuova Zelanda), Saeid Hooshangi (Iran), Markus Hediger (Svizzera), Milan Richter (Slovacchia) e gli italiani Franco Buffoni, Umberto Fiori, Vito Trombetta e Basilio Luoni. Nel 2015 il Festival ha registrato la presenza di 1.500 persone, confermando una attenzione di pubblico in crescita costante.

Dopo la presentazione di Laura Garavaglia, il Festival si apre (ore 15.00) con Michael Harlow. Nato negli Stati Uniti, vive in Nuova Zelanda: viaggiatore instancabile, collaboratore di musicisti e registi, redattore di riviste di poesia, autore di sceneggiature e di dieci libri di poesia gran parte dei quali tradotti in varie lingue e che hanno vinto importanti premi internazionali; con Corri il rischio, fidati della tua lingua, crea una poesia, ha pubblicato un  autentico credo nella missione della sua poesia. La sua narrazione poetica  attraverso i mondi dell’arte, il circo, teatro e i sogni guarda dietro lo specchio per capire com’è che siamo così misteriosi per gli altri e per noi stessi. Il compito del poeta sembra proprio essere quello di cantare con le parole, e quando si riesce a “cantare con le parole”, si può riuscire anche a “dire tutto del mondo”, perché la poesia è un “modo per conversare tra culture, sul piano estetico, sociale e politico”, un mezzo con il quale esprimere le nostre aspirazioni nazionali e personali. William Wolak (ore 15.30) insegna Scrittura creativa presso la William Patterson University (Stati Uniti d’America) e le sue pubblicazioni sono apparse su oltre un centinaio di riviste internazionali. Molto attivo nel campo dei diritti umani, è stato premiato più volte con la borsa di studio National Endowment for the Humanities e con due borse di studio Fulbright-Hays per studiare e viaggiare in India. Nel 2007 è stato selezionato per partecipare a una delegazione amichevole in Iran, promossa dall’Associazione Reconciliation, l’organizzazione interconfessionale per la pace e la giustizia più grande e antica d’America.  Le parole di William Wolak si rivolgono a un Tu che è tutti noi, un Tu che, grazie alla poesia è autoritratto che  si fa ritratto e viceversa. Nella sua narrazione poetica  affronta anche il difficile tema dell’amore senza mai cadere nel sentimento facile. La poesia infatti, scrive  Wolak, “Aiuta a raccogliere tutto ciò che perso o inutile/ con parole che proteggeranno / ciò che è più vivo”.

Dall’Iran giunge invece Saeid Hooshangi (ore 16.00): insegna lingua e letteratura persiane presso l’Universidad Complutense di Madrid  e il suo lavoro è ispirato dalla lingua, dalla letteratura e dalla religione preislamica iraniane. Inoltre ha pubblicato numerosi libri sulla lingua e cultura persiane e un libro bilingue di poesie Destino Desértico che ha attirato l’attenzione di lettori e critici. Le parole di Saeid Hooshangi viaggiano attraverso spazi intervallati da brevi incontri, presenze, che sembrano quasi miraggi. Una poesia che attinge da immagini apparentemente senza tempo ma che vivono l’attualità del simbolo. L’Iran, i suoi paesaggi urbani poeticamente sul confine del deserto diventano nella poesia di Hoosangi, la memoria di ogni luogo, dove è ancora possibile unire l’intimità alla responsabilità poetica e civile.

Il primo poeta italiano è Umberto Fiori (ore 16.30): membro del gruppo storico del rock italiano Stormy six, ha collaborato con il compositore
Luca Francesconi e con
il fotografo Giovanni Chiaramonte. Umberto Fiori è un artista poliedrico che dedica una particolare attenzione al rapporto tra musica, immagini e testo. Questo filone si raccorda  con una poesia fatta di parole, a partire dal suo primo libro, Case, uscito nel 1986, fino a Voi, del 2009, mentre nel 2014 ha pubblicato un Oscar Mondadori che raccoglie tutte le sue poesie dal 1986 al 2014, con un inedito. Ciò che colpisce subito nella poesia di Umberto Fiori è la sua apparente semplicità. Perché Fiori usa  la lingua di tutti i giorni perraccontare delle storie che nel loro svolgimento spazio-temporale si articolano in due momenti, il primo ben ancorato alla quotidianità e il secondo che determina uno scarto netto rispetto alla situazione iniziale; uno scarto non necessariamente scatenato da un evento eccezionale, ma comunque rivelatorio di un significato ulteriore, quanto meno possibile,  segnato da «una luce nuova, più vera».

Alle ore 17.00 il primo intervallo musicale a cura degli allievi del Conservatorio G. Verdi di Como: un quartetto di flauti 
( Linda Astori
, Eleonora Volonterio, Matilde Pintor
e Elisa Beccalli) suonano musiche di Bach, Mozart, Mercadante e Giannella.

Il pomeriggio prosegue con Milan Richter (ore 17.30), poeta, drammaturgo, saggista, traduttore ed editore slovacco: nato a Bratislava, è stato il primo rappresentante ufficiale dell’ambasciata slovacca in Norvegia; dirige la casa editrice MilaniuM, ha tradotto diversi libri e spettacoli teatrali in slovacco e, nel 2010, ha ricevuto il premio Björnson. Ha pubblicato 9 libri di poesia in slovacco e diversi lavori teatrali, mentre antologie dei suoi testi sono state tradotti in tutto il mondo. Nella poesia slovacca contemporanea, Milan Richter appartiene alla generazione che ha dovuto fare i conti con la “normalizzazione” della politica culturale dopo che le truppe del Patto di Varsavia hanno invaso la Cecoslovacchia. Non meno significativa la questione del destino degli ebrei slovacchi e cechi durante la seconda guerra mondiale, dato che ad Auschwitz è stata assassinata una parte della sua famiglia. Nella poesia di Richter grandi questioni antropologiche ed aneddotica familiare si combinano in un bisogno di auto-espressione che rimane in bilico tra sogno e realtà. Tutto rifluisce in racconti che sembrano avere la stessa sospensione astratta della novellistica ebraica. Poesie caratterizzate dal continuo oscillare tra solennità lirica e ironia pungente eil poeta sembra dirci che la realtà umana, è fatta soprattutto da percezioni e dalla capacità straordinaria che abbiamo di trasfigurare il vissuto in mitologia personale e collettiva.

Alle ore 18.00 tutta l’attenzione va a Markus Hediger, dopo aver soggiornato in Francia, Germania, Italia, Spagna, Turchia e Argentina, è tornato nella sua città natale, Zurigo, dove attualmente vive. Molte sue poesie sono state messe in musica, ad esempio il ciclo di Lieder L’or et l’ombre (2011) dal compositore greco cipriota Constantinos Stylianou. In italiano, con le edizioni Ulivo, ha pubblicato: Vattene. Dimentica. Antologia di poesie 1981-2013.  Hediger chiama i suoi testi ‘Romesie‘, un neologismo che assembla romanzo e poesia, a testimoniare la natura  di una lirica che frequenta senza difficoltà la cifra narrativa, costruita sui pilastri di personaggi ricorrenti quanto sfuggenti. Ma anche questa narrazione si affida poi a un racconto senza trama, a un tessuto sfilacciato, che pure cattura e lascia il segno.

Franco Buffoni (ore 18.30) ha pubblicato numerosi libri di poesia, di narrativa e di saggistica e Per Marcos y Marcos  è direttore del semestrale Testo a fronte; nel 2012 Mondadori ha pubblicato l’Oscar Poesie 1975 – 2012. Franco Buffoni osserva non senza ironia, il dispiegarsi delle cose al di là del loro primo approccio. Da una parte l’affresco, la visione ampia, che affronta, senza piegarsi al giornalismo o alla mera cronaca, anche temi scottanti quali la guerra, l’Europa, la contemporaneità; dall’altra, il diario, la miniatura, le esperienze senza testimoni che, in virtù del riscatto poetico, si fanno memoria di tutti.

Il pomeriggio si chiude (ore 19.00) con la Premiazione dei vincitori del Premio Europa in Versi 2016: saranno presenti i membri della giuria, tra cui il Presidente Milo De Angelis e Mario Santagostini.

La partecipazione  a questa prima edizione è stata ampia e vivace, anche con giovani e giovanissimi poeti di tutto il mondo.

Alle ore 20.30 è previsto un rinfresco per tutti i partecipanti nella splendida cornice di Villa del Grumello, affacciata sul lago.

La serata prosegue con Basilio Luoni (ore 21.30) poeta, drammaturgo, traduttore e pittore.A Lenno, sul lago di Como, dove vive, dirige dagli anni Sessanta una compagnia teatrale per la quale ha tradotto commedie di Molière, Regnard ma anche di Aristofane, Plutarco, fino a Ĉhechov. Per la Compagnia ha scritto El Natal e La Pasqua e una rivisitazione dell’Odissea intitolata El Baloss. Ha tradotto e curato diverse opere, tra cui, insieme ad Andrea Rossetti, il carteggio Umberto Saba-Sergio Ferrero, Gli angeli di Cocteau. Lettere 1946-1954 (per Archinto).

In uno dei suoi ultimi lavori, El librȏ di figur, Basilio Luoni si avvale, ancora una volta, dell’indispensabile dialetto lezzenese che, come sottolinea nella prefazione all’opera Dante Isella, “preservato dal suo isolamento geografico, sorprende gli ascoltatori per la sua arcaicità, espressiva e silenziosa”.

La chiusura dell’intensa giornata è con Vito Trombetta (ore 22.00): nato a Torno, piccolo paese del lago di Como, è stato residente a Laglio per più di quarant’anni. Scrive poesie, molte delle quali sono state inserite nell’antologiaNuovi poeti italiani (Einaudi). Vito Trombetta non è un poeta dialettale ma un poeta che scrive in dialetto perché in esso ritrova il cammino mai finito delle origini e il sapore di una lingua viva che, strumento caldo, incarna uomini luoghi e storia. E’ partendo da queste realtà che Vito Trombetta indaga i grandi temi che da sempre si presentano alla poesia. Da qui i suoi pellegrinaggi reali – Compostela, Canterbury – e poetici, attraverso territori non solo geografici ma anche e soprattutto interiori che danno alla sua poesia un corpo udibile.  Poesia che scava anche le quotidiane abitudini con la sottile ironia di chi, con occhio disincantato, non cerca la letteratura ma l’incontro.

Quest’anno ci sono alcune conferme e varie novità: si replica infatti con la “Bottega di poesia”, già collaudata negli anni passati. Gli “aspiranti poeti” potranno chiedere gratuitamente un parere sui loro versi al poeta Mario Santagostini (dalle ore 15.00 alle ore 16.30): da questa esperienza negli anni sono emersi piccoli talenti poi pubblicati. Tra questi; Michele Montorfano che ha pubblicato con Lietocolle “MMemosyne” (2013). Per le iscrizioni alla Bottega, scrivere una mail all’indirizzo lacasadellapoesia@gmail.com.

Sulla scia del successo ottenuto nel 2015 dall’antologia “Più non sai dove il lago finisca” – dove sono state raccolte le poesie dedicate al lago di Como di ben cinquanta poeti che hanno partecipato ai festival – , anche l’edizione 2016 avrà la propria.

Il Festival si apre al mondo dei ragazzi già venerdì 29 aprile con un incontro tra gli studenti, i poeti ospiti e i professori dell’università dell’Insubri su tre temi: poesia & diritto, poesia & matematica, poesia & fisica. I riferimenti per le tre discipline sono Barbara Pozzo (Direttore del dipartimento di Diritto, Economie e Culture dell’Università dell’Insubria e professore di Diritto Comparato), Stefano Serra (Direttore del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia) e Michela Prest (Professore associato del Dipartimento di Scienze e Alta tecnologia dell’Università dell’Insubria).

Il linguaggio poetico, sostengono i relatori, non è solo proprio della “poesia”, ma è una sinfonia di forze e particelle che pervade tutto, dalle scienze sociali, al diritto, all’arte, fino alla matematica.

Gli stessi poeti la mattina di sabato 30 aprile incontrano gli studenti dei licei di Como, per un dibattito rivelatosi sempre vivace (dalle 9.30 alle 12.00) presso l’Aula Magna del Liceo “Teresa Ciceri”,  via G. Carducci 12, Como.

LE CONTAMINAZIONI ARTISTICHE:

A sottolineare il legame tra arte e poesia, tema di quest’anno, e per ampliare lo sguardo sulla poesia e su tutte le arti a livello internazionale, sempre con l’attenzione al territorio comasco, il Festival propone varie iniziative che coinvolgono esponenti del mondo artistico comasco: al I piano di Villa del Grumello verrà allestita la mostra delle opere degli allievi dell’Accademia Aldo Galli, realizzate ispirandosi alle poesie presentate.

Pierpaolo Peretta, nome d’arte Mr. Save the Wall, porta una sua opera a Villa del Grumello, sempre mettendo in chiave umoristica e sarcastica i vizi della società contemporanea.

Al piano superiore, viene allestita una esposizione di sculture gioiello dell’artista Daniela Gatti, e le “Poesie in scatola” di Alcide Galliani e del poeta Pietro Berra.

La giovane artista Elisa Cartocci donerà un suo disegno a ciascun poeta, ispirandosi a una loro poesia.”

fonte@Ufficio Stampa Manzoni 22