New York ratifica accordo sui cambiamenti climatici
Edizione speciale di “Che clima che fa” come specifica il comunicato stampa che riportiamo quì di seguito, sulla ratifica dell’accordo sui cambiamenti climatici avvenuto a New York:
“Questa mattina organizzazioni ambientaliste e della società civile si sono date appuntamento a Piazza Montecitorio in occasione della cerimonia di ratifica dell’accordo sui cambiamenti climatici che si terrà oggi a New York.
Attivisti e attori hanno messo in scena una “Edizione Straordinaria” del talk show “CHE CLIMA CHE FA” durante la quale un giornalista ha dato filo da torcere a una duplice versione del premier: Doctor Renzi, capo di un governo che ha fatto delle energie “green” il centro della propria politica energetica, prendendo impegni internazionali molto precisi.
E dall’altra Mister Oil, capo di un governo che fa gli interessi delle compagnie petrolifere contro la demagogia dell’ideologia ambientalista.
L’iniziativa è promossa da: A Sud, Arci, Avaaz, Legambiente, Rete della Conoscenza, Terra! Onlus, Zeroviolenza.it, organizzazioni ambientaliste, studentesche e della società civile che vogliono accendere i riflettori sulle profonde contraddizioni tra gli impegni presi a Parigi dal Premier Renzi e le politiche energetiche nazionali effettivamente concretizzate.
Le organizzazioni si chiedono ad esempio come è possibile raggiungere l’obiettivo di contenere il surriscaldamento al di sotto di 1.5 gradi a fronte dell’aumento del 2% delle emissioni di Co2 dell’Italia solo nell’ultimo anno, di cui il 3% arriva proprio dal settore energetico.
A supporto di questi dati va registrato che ogni anno l’Italia investe oltre 13 miliardi di dollari in fonti fossili (fonte: Fondo Monetario Internazionale), una cifra di gran lunga superiore se paragonata ai 4 miliardi di euro investiti in “climate change” nella ultima legge di stabilità.
Tra gli impegni presi dal Premier entro fine legislatura quello del raggiungimento del 50% di energie rinnovabili. Mentre però nel 2011 si era arrivati a installare oltre 10mila MW tra solare, fotovoltaico e eolico, oggi i MW sono scesi a meno di 700.
Così per colpa dei mancati incentivi erogati alle rinnovabili negli ultimi due anni, pur avendo le carte in regola per diventare leader del settore l’Italia è costretta a sprecare l’energia pulita di cui dispone e a danneggiare uno degli ambiti economici più promettenti. Questo con gravi conseguenze anche per il settore occupazionale, sono infatti 120mila i posti di lavoro persi negli ultimi 4 anni (dati Gse – Gestore Servizi Energetici).
Per questo la ratifica dell’accordo sui cambiamenti climatici è uno spartiacque importantissimo per accelerare nell’unica direzione possibile: un mondo libero dalle fonti fossili che realizza un modello di sviluppo basato su energie rinnovabili.”
fonte: Uff. Stampa Monica Pepe