Antibiotici possono causare danni alle donne di mezza età

Una nuova ricerca ha dimostrato che l’uso prolungato di antibiotici può causare gravi danni cerebrali nelle donne di mezza età e persino aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

I ricercatori della Harvard University di Cambridge, Massachusetts e della Rush University di Chicago, Illinois, hanno scoperto che le donne che hanno assunto antibiotici per almeno due mesi consecutivi hanno ottenuto risultati significativamente peggiori nei test delle prestazioni cognitive.

Questi test hanno misurato la velocità di elaborazione, la funzione cerebrale, l’attenzione e la capacità di memoria.

I ricercatori hanno notato che l’assunzione di antibiotici invecchiava le donne di circa 3-4 anni rispetto ai loro coetanei e aumentava anche il rischio di sviluppare disturbi cognitivi devastanti in futuro.

Lo studio è iniziato nel 1989 e alle donne che hanno preso parte è stato chiesto di completare questionari ogni due anni in cui dettagliavano il loro stile di vita, i farmaci e la salute.

Nel 2009, quando molte donne hanno compiuto 50 anni, è stata aggiunta una domanda sulla durata degli antibiotici.

Alcuni anni dopo, i partecipanti allo studio hanno effettuato test per determinare gli indicatori cognitivi.

Le donne che hanno assunto antibiotici per almeno due mesi consecutivi hanno mostrato risultati peggiori rispetto ai loro coetanei. Inoltre, nel tempo, ci sono stati chiari segni di degrado cognitivo, scrive il DailyMail.

L’esatto meccanismo con cui gli antibiotici influenzano il cervello umano non è stato stabilito, ma gli esperti ritengono che abbia a che fare con il microbiota intestinale.

In precedenza, gli scienziati della Johns Hopkins University hanno scoperto che il trattamento antibiotico può cambiare il microbioma intestinale e danneggiare le persone che soffrono di disturbi mentali.

Il motivo per cui il microbioma ha così tanto controllo sul corpo umano è ancora sconosciuto, gli scienziati hanno indagato su questo mistero per decenni.