Caso Regeni, l’Egitto ora vuole collaborare con l’Italia

Antonio Capobianco

Caso Regeni, l'Egitto ora vuole collaborare con l’Italia L’Egitto dice di voler collaborare con l’Italia sul caso Regeni.

“L’Egitto lavora con trasparenza e vuole collaborare a fondo con l’Italia: non abbiamo alcun interesse”.

Queste le parole del Ministro degli Esteri Sameh Shoukry, il quale ha poi aggiunto: “L’Italia è un partner importante, ciò che sta accadendo è un caso isolato. Non merita questa esagerazione, anche se è una realtà da affrontare”.

Un ulteriore cambio di rotta dopo i vari maldestri tentativi di dare una paternità, improbabile, agli assassini.

L’ultimo tentativo è stato quello di addossare la responsabilità delle torture e della morte di Regeni a cinque presunti criminali specializzati in rapimenti di persone provenienti dall’estero, che ovviamente poi sono stati ammazzati.

Altrettanto ovviamente non ci ha creduto nessuno, e adesso siamo punto e a capo. Chissà se le autorità egiziane hanno deciso di collaborare veramente.

Perché collaborare veramente vorrebbe dire mettere a nudo verità molto scomode per il regime egiziano stesso, verità di coperture e connivenze per un assassinio che assomiglia molto a quelli di Stato di italiana memoria.

E, guarda caso, sulla maggior parte di quegli assassini non è mai stata fatta chiarezza.

Intanto il premier Renzi, in un Tweet ha scritto che l’Italia non si accontenterà di nessuna verità di comodo, e ci si potrà fermare solo davanti alla verità, perché lo si deve alla famiglia e alla dignità di ciascuno.

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