Come l’Alimentazione Influenza la Pubertà Femminile: Lo Studio che Cambia le Regole

Antonio Capobianco

Una nuova scoperta che collega ciò che mangiamo all’inizio della pubertà

Le abitudini alimentari durante l’infanzia e l’adolescenza possono giocare un ruolo determinante nell’età in cui le ragazze iniziano la pubertà. A confermarlo è un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Human Reproduction, che rivela come la qualità della dieta possa incidere più del peso corporeo o della statura sull’età del menarca, ovvero il primo ciclo mestruale.

Come Alimentazione Influenza la Pubertà Femminile

Alimentazione vs genetica e BMI: cambia la prospettiva

Fino ad oggi, indice di massa corporea (IMC) e genetica erano considerati i principali fattori predittivi dell’inizio della pubertà. Ma secondo i ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Center, guidati dalla prof.ssa Holly Harris, l’alimentazione quotidiana è un predittore ancora più incisivo.

“I nostri dati suggeriscono che una dieta sana durante l’infanzia è associata a un inizio più tardivo della pubertà femminile,” ha dichiarato la prof.ssa Harris. “Ciò può avere importanti implicazioni sulla salute a lungo termine.”


Lo studio: più di 7.500 ragazze osservate per anni

L’indagine si basa sui dati del Growing Up Today Study (GUTS), uno studio longitudinale avviato nel 1996 e proseguito con una seconda coorte nel 2004. Sono state analizzate oltre 7.500 ragazze di età compresa tra i 9 e i 14 anni, monitorando il loro regime alimentare e l’età del menarca.

I ricercatori hanno utilizzato due strumenti per misurare l’impatto della dieta:

Alternative Healthy Eating Index (AHEI)

Valuta la qualità complessiva della dieta: promuove cibi come verdure, legumi, frutta secca e cereali integrali e penalizza il consumo di carni rosse e grassi trans.

Empirical Dietary Inflammatory Pattern (EDIP)

Misura l’effetto infiammatorio della dieta, associando valori più alti a un maggior consumo di cibi trasformati, zuccheri aggiunti e cereali raffinati.


Risultati chiave: una dieta sana ritarda il menarca

  • Le ragazze con un punteggio AHEI elevato hanno mostrato una probabilità inferiore dell’8% di avere le mestruazioni precoci.
  • Al contrario, chi seguiva una dieta ad alto contenuto infiammatorio (EDIP elevato) aveva il 15% in più di probabilità di iniziare il ciclo in anticipo.
  • L’IMC e l’altezza non sono risultati predittori significativi.

Perché l’età del menarca conta?

Un menarca precoce è stato associato a un aumento del rischio di patologie croniche in età adulta, tra cui:

  • Tumore al seno
  • Diabete di tipo 2
  • Obesità
  • Malattie cardiovascolari

Ritardare la pubertà, quindi, riduce l’esposizione prolungata agli estrogeni, con effetti protettivi sulla salute femminile nel lungo termine.


Consigli pratici: cosa dovrebbero mangiare le ragazze?

Per promuovere uno sviluppo sano e rallentare l’arrivo del menarca, la dieta dovrebbe includere:

  • Verdure a foglia verde
  • Cereali integrali
  • Frutta fresca
  • Legumi e noci
  • Evitare carni lavorate, snack industriali, bibite zuccherate

Come confermato anche dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health, una dieta antinfiammatoria migliora non solo il benessere ormonale, ma riduce anche i fattori di rischio metabolici.


Le implicazioni future: oltre la pubertà

La prof.ssa Harris sottolinea che il team continuerà ad approfondire l’impatto delle abitudini alimentari adolescenziali anche su altri indicatori di salute mestruale in età adulta, compresi la regolarità del ciclo e la fertilità.

Sebbene i dati auto-riportati presentino qualche limite metodologico, i risultati sono comunque solidi e aprono la strada a interventi educativi e nutrizionali nelle scuole.


Conclusione: l’alimentazione plasma la salute ormonale femminile

Investire nell’educazione alimentare fin dalla prima infanzia non è solo una scelta di benessere, ma una strategia di prevenzione a lungo termine per ridurre il rischio di malattie croniche legate allo sviluppo puberale precoce.

“Il modo in cui nutriamo i nostri figli oggi può determinare la loro salute ormonale per decenni a venire,” conclude Harris.


Fonti autorevoli:

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