Covid-19, la Cina non ci sta e critica OMS

La Cina ha fortemente criticato giovedì la richiesta dell’OMS di continuare sul territorio l’indagine sulle origini del Covid-19, attirando la pronta replica da Washington sull’atteggiamento ritenuto ‘irresponsabile‘.

I primi malati di coronavirus sono stati identificati alla fine del 2019 nella città cinese di Wuhan. Da allora il virus si è diffuso in tutto il mondo, mietendo fino ad oggi oltre 4 milioni di vittime.

A più di un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, gli scienziati faticano ancora a rintracciarne l’origine e l’argomento è diventato l’ennesimo punto di contesa nelle già tese relazioni tra Cina e Stati Uniti.

La Cina ha rivelato all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il 31 dicembre 2019 l’esistenza di un focolaio di polmonite virale sconosciuta sul suo suolo.

Covid-19 la Cina non ci sta e critica OMS

Ma Pechino non ammette che il coronavirus sia di origine cinese e ha persino lasciato intendere che potrebbe essere stato importato nel Paese.

Il regime del presidente Xi Jinping combatte strenuamente anche la teoria secondo cui il Covid-19 potrebbe essere fuggito da uno dei suoi laboratori, in particolare quelli del Wuhan Institute of Virology, segnalata dall’ex amministrazione Trump (2017-2021).

A lungo respinta dalla maggior parte degli esperti, questa ipotesi sta però tornando in vigore negli ultimi mesi.

Lo stesso capo dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, la scorsa settimana ha richiesto un audit dei laboratori nelle regioni in cui sono stati identificati i primi casi di coronavirus – un riferimento a Wuhan.

Giovedì, Pechino ha criticato questa proposta e si è detta “estremamente sorpresa”. Rivela una “mancanza di rispetto per il buon senso e un’arroganza nei confronti della scienza“, ha detto ai giornalisti il ​​vice ministro cinese della Salute Zeng Yixin.

Il signor Zeng ha anche contestato la teoria della perdita di laboratorio, descritta come “voce”. L’Istituto di virologia di Wuhan “non ha mai condotto ricerche” sul coronavirus, ha assicurato ai giornalisti.

La risposta degli Stati Uniti, impegnati in uno scontro a tutto campo con il colosso asiatico, non si è fatta attendere. La posizione cinese è “irresponsabile” e “pericolosa”, ha detto giovedì la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. “Ora non è il momento di ostacolare“, ha criticato.

Il capo dell’Oms, a lungo accusato di essere troppo compiacente nei confronti di Pechino, aveva già creato una sorpresa a marzo chiedendo ulteriori indagini.

Poche settimane prima, esperti internazionali inviati a Wuhan dall’OMS avevano comunque giudicato “estremamente improbabile” che il virus provenisse da un laboratorio, favorendo la traccia di contaminazione naturale da parte degli animali.

Questa conclusione è, tuttavia, messa in dubbio da Washington. L’amministrazione statunitense ha più volte sottolineato che il team dell’OMS non include specialisti in grado di valutare la sicurezza dei laboratori.

La Cina nega e a sua volta critica la mancanza di trasparenza da parte degli Stati Uniti. Funzionari cinesi come media statali puntano il dito in particolare sul laboratorio di Fort Detrick vicino a Washington, come all’origine del Covid-19.

fonte@ATS