Gastroenterite: le cause, i sintomi e le complicazioni

Tra le più importanti infiammazioni che vanno a colpire lo stomaco troviamo senza ombra di dubbio la gastroenterite, che causa numerosi danni ovviamente anche all’intestino. Sono numerosi i motivi che possono portare allo sviluppo di tale patologia, tra cui troviamo virus, intolleranze ad alcuni alimenti e batteri. Insomma, tutta una serie di elementi che sono in grado di creare un notevole stress e disordine a livello intestinale. La gastroenterite, nel momento in cui si manifesta nei bambini, necessita senz’altro di un’attenzione superiore.

Quasi sono le principali cause della gastroenterite

In un gran numero di situazioni le infiammazioni gastroenteriche derivano dalla diffusione di un virus, tra cui astrovirus, calicivirus, rotavirus e adenovirus. In altri casi, invece, lo sviluppo di tale patologia ha natura batterica. In queste occasioni, quindi, i batteri maggiormente responsabili sono la Shigella, la Salmonella e l’Escherichia coli. In alcuni casi, però, questa patologia può derivare da cause completamente diverse. Ad esempio, quando si modifica notevolmente la dieta, oppure le proprie usanze, non solamente alimentari. In ogni caso, si tratta di un ampio spettro di situazioni in cui viene cambiato il tradizionale equilibrio della flora batterica all’interno dell’intestino. Ad esempio, quando si comincia un trattamento a base di farmaci antibiotici per la cura di altre patologie. Se i fattori scatenanti possono essere molteplici, è bene ricordare come le infiammazioni gastroenteriche possono essere direttamente legate a delle reazioni allergiche. Inoltre, possono essere dovute ad abusi alimentari, così come ad un eccessivo consumo di bevande alcoliche. La gastroenterite può insorgere anche quando si bevono delle bevande eccessivamente fredde, oppure tossiche o avariate.

Quali sono i sintomi più diffusi

Tra i sintomi che possono insorgere con la maggiore facilità troviamo il vomito, la nausea, diarrea che si manifesta spesso insieme a crampi all’addome. Inoltre, il paziente può essere soggetto anche a febbricola, ma anche un senso di debolezza e spossatezza, così come una sensazione di malessere complessiva. Nella gran parte dei casi si tratta di una patologia autolimitante che guarisce nel giro di qualche giorno. Sono ben poche le situazioni in cui questo disturbo può rimanere anche per una decina di giorni.

Quali sono le possibili complicazioni

Questo tipo di infiammazioni, in alcuni casi, possono comportare anche svariati rischi nel momento in cui la perdita dei fluidi non viene riequilibrata bevendo altrettanta acqua. Come ampiamente spiegato dal sito www.inran.it  si tratta di una situazione che può risultare molto pericolosa soprattutto per alcune categorie di soggetti. Si tratta, ad esempio, dei neonati, dei bambini e delle persone anziane che sono tendenzialmente più facilmente influenzabili rispetto all’alterazione dei livelli normali elettrolitici e di disidratazione. Nei casi di maggiore gravità c’è la possibilità che il soggetto subisca anche uno shock.

Come si può curare la gastroenterite

La prima cosa da fare è quella di evitare di consumare cibo, prediligendo il riposo e la reidratazione tramite dei particolari liquidi al cui interno si trova una buona concentrazione di Sali minerali. Questo trattamento ha come obiettivo quello di ripristinare l’equilibrio di liquidi ed elettroliti, in maniera tale da lenire tutti i vari sintomi. Per curare il vomito, invece, si può spesso fare affidamento a dei farmaci antiemetici tramite via orale oppure mediante delle iniezioni. Le gastroenteriti batteriche, invece, necessitano di trattamenti più specifici, con l’impiego spesso di farmaci antibiotici che non vengono assorbiti a livello gastrointestinale. Nei casi di maggiore gravità, invece, il medico suggerirà una terapia a base di farmaci sistemici. In pochissimi casi, il soggetto colpito ha bisogno anche del ricovero ospedaliero ed essere reidratato mediante flebo. Nel momento in cui insorgano anche delle infezioni, è fondamentale seguire un’igiene ben precisa, dal momento che questo disturbo si può trasmettere con grande facilità ad altri soggetti.