Uno studio australiano ha scoperto che il luogo in cui vivi potrebbe avere una forte relazione con il rischio di sviluppare la demenza più avanti nella vita.
Lo studio si è basato sui dati sanitari di 4.656 persone provenienti da vari stati e regioni tra il 2016 e il 2020 come parte di uno studio più ampio chiamato Healthy Brain Project.
I volontari avevano un’età compresa tra i 40 ei 70 anni e a nessuno di loro era stata formalmente diagnosticata la demenza.
Analizzando i loro risultati, gli autori hanno scoperto che coloro che vivevano in aree più ricche hanno ottenuto punteggi significativamente più alti nei test di memoria e inferiori nei test di rischio di demenza rispetto a coloro che vivevano in aree svantaggiate.
Le differenze erano particolarmente grandi tra gli anziani e le persone con tassi più elevati di demenza.
“Insieme, questi risultati suggeriscono che le persone nelle aree più svantaggiate tendono ad avere tassi più elevati di rischio di demenza e sottili differenze nella memoria, anche nella mezza età“, concludono gli autori.
I risultati sono supportati da recenti studi negli Stati Uniti, che hanno anche riscontrato una maggiore incidenza del morbo di Alzheimer tra le aree svantaggiate.
È interessante notare che altri studi nel Regno Unito hanno riscontrato un rischio più elevato di demenza solo tra le persone con uno status socioeconomico personale inferiore e non tra i vicini.
Sono necessarie ulteriori ricerche per separare i vari fattori psicologici, sociali e ambientali che possono influenzare questi risultati.
Pertanto, gli esperti di salute pubblica possono cercare di risolvere il problema con la massima efficienza.
Ad esempio, l’esposizione cronica all’inquinamento atmosferico in Cina e Città del Messico è stata recentemente associata al declino cognitivo, anche nei giovani.
L’inquinamento atmosferico tende anche a peggiorare nelle aree svantaggiate, causando di conseguenza problemi di memoria nei gruppi socioeconomici inferiori.
La dieta è un altro fattore che può avere una certa influenza.
La dieta mediterranea, ad esempio, mostra potenziali benefici cognitivi con l’età, ma cibi sani come verdure, frutti di bosco, noci, olio d’oliva e pesce tendono ad essere più costosi e l’adesione a questa dieta è solitamente associata a uno status socioeconomico più elevato.
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