Covid Lungo, puoi essere un soggetto a rischio?

Dopo quasi due anni di pandemia, SARS-CoV-2 gli scienziati si stanno avvicinando sempre di più alla scoperta del motivo per cui alcuni di coloro che sono stati infettati da Covid-19 non riescono a sbarazzarsi del virus così facilmente.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington, negli Stati Uniti, ha identificato quattro fattori che potrebbero essere correlati al cosiddetto ‘Covid lungo‘.

Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica Cell, hanno seguito più di 200 pazienti per un periodo da due a tre mesi dopo la diagnosi di Covid-19.

Sono stati analizzati campioni di sangue e sono stati eseguiti tamponi tra il 2020 e l’inizio del 2021. Da queste analisi, gli scienziati hanno identificato fattori biologici che possono aiutare a prevedere il cosiddetto “Covid lungo“.

Secondo i ricercatori, il livello di RNA (carica virale) del coronavirus nel sangue, all’inizio dell’infezione, è uno dei fattori di rischio. Anche così, sottolineano, le persone con una bassa carica virale possono anche presentare strascichi della malattia.

La presenza di alcuni autoanticorpi che “attaccano” il corpo stesso, comuni nelle persone con diagnosi di lupus e artrite reumatoide, aumentano anche le possibilità di “Covid lungo”.

Il terzo fattore di rischio è la riattivazione del virus EBV, l’agente infettivo noto per causare la mononucleosi, comunemente nota come “malattia del bacio”.

Coloro che hanno il diabete di tipo 2 sono anche maggiormente a rischio di subire gli effetti della malattia per mesi.

Tuttavia, gli autori avvertono della necessità di ulteriori studi, a causa dei limiti di questa indagine, che ha coinvolto solo 209 partecipanti, di cui il 37% presentava tre o più sintomi di ‘Covid lungo’, da due a tre mesi dopo l’infezione. Un altro 24% aveva uno o due sintomi e il 39% non aveva sintomi persistenti.

Del gruppo di persone con tre o più sintomi, il 95% presentava uno dei quattro fattori associati alla malattia e la maggioranza (due terzi dei pazienti) aveva autoanticorpi. Gli altri tre fattori sono stati identificati tra gli altri e alcuni dei pazienti ne avevano più di uno.

Oltre alla stanchezza, si ricorda che i pazienti affetti da ‘Covid lungo’ lamentano mal di testa, nebbia mentale, mancanza di respiro, difficoltà ad addormentarsi e ansia. Queste sequele possono durare almeno otto mesi.