Djokovic si racconta tra famiglia eCoach

Quanto può durare la carriera di un tennista? Il limite massimo plausibilmente è intorno ai
quarant’anni e su questo siamo più o meno tutti d’accordo ma la vera domanda è quanto
può durare la carriera di un tennista che punta ad arrivare al massimo? Rispondere a questo
è decisamente più difficile ma c’è da preoccuparsi meno: grazie ad atleti come Novaj
Djokovic rispondere sarà ben presto più facile.

All’interno di una ricca intervista fatta con Eurosport, il tennista serbo ha raccontato un po’ i
retroscena del suo successo come professionista nonostante si avvicini a quello che in molti
giudicano il limite ultimo del tennista. Pochissimi sono i giocatori che nonostante l’età
continuano a racimolare vittorie e risultati, con davvero una manciata di nomi.

Per Novak il trucco sta, in primis, nel circondarsi delle persone giuste e nel fare le azioni
giuste; vediamo insieme chi sono queste e quali sono le cose giuste che hanno trasformato
il giocatore in un pluricampione della disciplina.

Djokovic si racconta tra famiglia eCoach

Questione di maestri e motivazione

Per un campione il sapersi rinnovare, saper rinnovare il suo fisico, saper rinnovare le sue
strategie, sono tutte cose indispensabili. Djokovic, probabilmente, l’ha capito prima di altri
ed è per questo che non ha fatto altro che continuare a collezionare record su record
durante la sua carriera. Dopo aver superato i trentacinque anni, però, anche a suo dire le
cose si sono fatte più difficili e parte del motivo per cui è rimasto sulla cresta dell’onda è
legata alla figura di Goran Ivanisevic, il coach del serbo.

Grande amico del giocatore e coach instancabile, per Novak la figura di Goran è
indispensabile perché funge da mentore e motivatore. Dopo aver vinto tutto quello che si
poteva vincere e aver dimostrato di essere uno dei migliori della storia, Novak si è sentito
privato delle energie per continuare a dare il massimo quando gioca; la figura di Goran e il
team che lavora con lui serve esattamente a trovare ancora nuovi stimoli con il quale
portare avanti il percorso sportivo.

Tra famiglia e altri sport

Tra famiglia e altri sport

Altra parte importante del percorso motivazionale per Novak viene direttamente da ciò che
ha di più vicino: la famiglia. Con due bambini e una moglie che ama molto, il giocatore serbo
ha dichiarato di essere sempre molto triste di lasciarli temporaneamente per andare a
giocare i tornei. Quando sceglie di partecipare a un evento, però, lo fa con la
consapevolezza di dover dare ancora più valore alle sue azioni. Questo può significare solo
una cosa: quando Djokovic partecipa a un torneo lo fa per vincerlo.

La famiglia, poi, è doppiamente importante: il riposo che intercorre tra i vari tornei a cui il
tennista serbo partecipa viene passato solitamente proprio tra i suoi cari, motivo per cui
per lui è di massima importanza vivere ogni momento lontano dal circuito professionistico
nella maniera migliore possibile.

E quando non gioca a Tennis o sta con la famiglia che fa Djoko? Cerca di primeggiare
in altri sport! Sempre nell’intervista il giocatore ha spiegato come negli ultimi anni si sia
interessato al golf (partecipando alla Ryder cup) o al basket (diventando sempre più
appassionato di Eurolega); non male per uno dei più grandi giocatori del tennis moderno!
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