Dolore cronico: nuova terapia online migliora le emozioni e riduce il dolore, lo conferma uno studio clinico

Antonio Capobianco

Una rivoluzione nella gestione del dolore cronico potrebbe arrivare non da un farmaco, ma da un approccio psicologico mirato. Un nuovo studio condotto dall’Università del Nuovo Galles del Sud (UNSW Sydney) in collaborazione con Neuroscience Research Australia (NeuRA) ha dimostrato che migliorare la regolazione emotiva può significativamente ridurre la percezione del dolore, migliorare l’umore e aumentare la qualità della vita.

Dolore cronico nuova terapia online migliora le emozioni e riduce il dolore

Un nuovo paradigma: trattare il dolore attraverso le emozioni

Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, ha valutato l’efficacia di un trattamento innovativo: la Pain and Emotion Therapy. Questo intervento, completamente online, ha aiutato i partecipanti a sviluppare competenze per elaborare emozioni negative e rafforzare quelle positive.

“Modificando il modo in cui gestiamo le emozioni, possiamo alterare la percezione stessa del dolore”, afferma la prof.ssa Sylvia Gustin, neuroscienziata clinica e autrice principale dello studio.


I risultati principali della ricerca

  • Riduzione media di 10 punti nell’intensità del dolore su una scala da 0 a 100
  • Miglioramento della regolazione emotiva e del benessere psicologico
  • Terapia erogata interamente online, accessibile anche a pazienti in aree remote
  • Benefici a lungo termine, mantenuti fino a 6 mesi dopo il trattamento

Il campione dello studio comprendeva 89 adulti con dolore cronico da almeno tre mesi, distribuiti in tutta l’Australia. I partecipanti al gruppo sperimentale hanno ricevuto otto sessioni di gruppo online, integrate con un’app e un manuale di autoapprendimento. Il gruppo di controllo ha continuato i trattamenti tradizionali.


Dati clinici: miglioramenti misurabili e significativi

Utilizzando la scala Difficulties in Emotion Regulation Scale (DERS), i ricercatori hanno riscontrato una riduzione statisticamente significativa della disregolazione emotiva nel gruppo trattato con iDBT-Pain rispetto al gruppo di controllo. La variazione media è stata di -4,88 punti, con un effetto medio stimato (Cohen’s d) pari a 0,46.

Questo significa che l’intervento ha avuto un impatto clinico moderato ma rilevante, in grado di influire sulla vita quotidiana dei pazienti.


Testimonianze reali: “Mi sento più in controllo del mio dolore”

Richard Beaumont, uno dei partecipanti, soffre di dolore oncologico e lombalgia da oltre un decennio. Dopo la terapia, è riuscito ad abbassare il proprio livello di dolore da 9 a 4 su 10, semplicemente imparando a “calmare la mente”.

Anche Jabez Allies, affetto da dolore cronico alla schiena, racconta:

“Quando mi sento più frustrato, il dolore peggiora. La terapia mi ha aiutato a interrompere questo ciclo negativo.”


Perché funziona: allenare il cervello emotivo

Il dolore cronico è fortemente influenzato da fattori psicologici e neurologici. Studi precedenti indicano che le emozioni negative, come ansia e rabbia, potenziano la percezione del dolore e compromettono la qualità del sonno.

“Quando il cervello impara a riconoscere e gestire meglio le emozioni, anche il dolore perde parte della sua forza”, spiega la dott.ssa Nell Norman-Nott, co-autrice dello studio.


Un modello di cura accessibile e scalabile

L’aspetto più innovativo della Pain and Emotion Therapy è la sua accessibilità: il programma si svolge interamente online, rendendolo pratico anche per chi vive lontano dai centri urbani o ha difficoltà motorie.

“I pazienti possono seguire le sedute da casa, integrando la terapia nella propria routine quotidiana, grazie anche all’applicazione mobile dedicata”, afferma Norman-Nott.

La prossima fase prevede una sperimentazione clinica su larga scala, finanziata dal Medical Research Future Fund e prevista per il 2026.


Conclusione: una svolta nel trattamento del dolore cronico

Il dolore cronico colpisce circa il 30% della popolazione mondiale e spesso è accompagnato da depressione, ansia e isolamento sociale. I trattamenti farmacologici, seppur utili, non sempre bastano.

Questo studio dimostra che curare le emozioni è curare anche il dolore. Un approccio olistico, accessibile e personalizzabile potrebbe rappresentare il futuro della terapia del dolore.


Fonti autorevoli e approfondimenti:

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