Il dolore al ginocchio è uno dei disturbi più comuni tra chi pratica la corsa, ma spesso viene sottovalutato o frainteso. Dietro a questo sintomo può celarsi molto più di un semplice affaticamento: squilibri muscolari e cattive abitudini posturali possono infatti provocare infiammazioni e lesioni, soprattutto nei runner abituali.

Il ruolo dei tendini del bicipite femorale: quando la debolezza si trasforma in dolore
Secondo Georgia Garlick, specialista in riabilitazione atletica, il dolore nella zona posteriore del ginocchio è spesso legato al sovraccarico dei tendini del bicipite femorale e dei muscoli del polpaccio.
Queste strutture, particolarmente attive durante la corsa, possono subire microtraumi se non adeguatamente rinforzate, soprattutto in chi si allena per la velocità o percorre lunghe distanze.
Il muscolo popliteo: un piccolo grande stabilizzatore spesso ignorato
Un altro colpevole silenzioso potrebbe essere il muscolo popliteo, situato proprio dietro il ginocchio. Pur essendo di dimensioni ridotte, è fondamentale per la stabilità articolare durante il movimento. Se debole o sollecitato in modo scorretto (magari a causa di una tecnica di corsa non ottimale), può diventare una fonte persistente di dolore.
Altri fattori scatenanti: non è solo colpa delle gambe
Oltre alla debolezza muscolare, esistono altri elementi che possono contribuire al dolore al ginocchio:
- Scarsa attivazione dei glutei
- Limitata mobilità della caviglia
- Controllo inadeguato dell’anca
Tutti questi fattori alterano la biomeccanica del corpo, causando un carico eccessivo sull’articolazione del ginocchio e aumentando il rischio di infortuni cronici.
Quando preoccuparsi? Se il dolore persiste, è il momento di consultare un esperto
Il Servizio Sanitario Nazionale britannico (NHS) considera il dolore al ginocchio tra gli infortuni più frequenti nei runner. Sebbene ghiaccio e riposo possano aiutare nei casi lievi, dolore intenso, gonfiore o fastidi persistenti oltre una settimana sono campanelli d’allarme che richiedono l’intervento di un medico o fisioterapista.
Trascurare il problema può portare a condizioni ortopediche più gravi, che potrebbero richiedere lunghi tempi di recupero o addirittura interventi chirurgici.