Foibe, l’Anpi modifica il numero reale di vittime

I più grandi personaggi ed uomini ci hanno sempre tenuto a sottolineare che la cosa più preziosa che l’uomo possiede è la sua memoria, che non deve mai essere persa, per non rischiare di rifare gli stessi errori del passato, anche i più terribili.

Eppure ad oggi ci sono ancora negazionisti che hanno il coraggio di negare l’uccisione di milioni di ebrei durante l’Olocausto, ma non solo: ora viene tirata in ballo anche la strage perpetrata nelle Foibe.

L’Associazione nazionale partigiani italiani, l’Anpi, ha organizzato diverse conferenze per la ricorrenza del Giorno del Ricordo, il prossimo 10 febbraio, che è dedicato ai martiri delle foibe, a coloro che sono rimasti vittime del genocidio compiuto dai partigiani comunisti del maresciallo Tito, talvolta con l’aiuto di partigiani italiani, tra il ’43 e il ’45, una tragedia sulla quale per 50 anni è calato il silenzio. 

Foibe: Anpi in disaccordo sul numero delle vittime (Foto@Wikipedia)

E proprio uno di questi convegni dal titolo ‘Il fascismo di confine e il dramma delle foibe’, organizzato ieri nella Biblioteca del Senato, ha fatto montare la polemica e fioccare le critiche.

Un “attacco subdolo e negazionista” sul tema delle foibe, per Donatella Schürzel, presidente Anvgd Roma e vicepresidente nazionale, per la quale negare “la storia drammatica del mondo giuliano-dalmata, che è storia d’Italia, è ignobile e disdicevole specie quando questo viene proposto in sedi che fanno capo alle Istituzioni, come la biblioteca del Senato”.

Ma non sono mancati i commenti sdegnati anche di Giorgia Meloni e Maurizio Gasparri.

Dal canto suo però l’Anpi nega ogni addebito e dichiara di non avere alcuna intenzione di negare la drammaticità delle foibe, aggiungendo però qualche specificazione: “Noi non neghiamo assolutamente le foibe – viene dichiarato – ma la verità va detta per quello che è, non si possono usare strumentalmente e politicamente le foibe come è stato fatto con Bibbiano”.

E Anna Cocchi, ivertice bolognese dell’Anpi, arriva a dichiarare: “Purtroppo abbiamo potuto constatare, attraverso questo studio, fatto raccogliendo testimonianze da storici, studiosi ed esperti e non da politici, che i dati raccolti – che appartengono alla storia – sconfessano i numeri dei morti sostenuti dalla parte politica di destra che risultano gonfiati”.