Iraq, il parlamento non vuole più le truppe americane

Sono giorni ormai che la situazione è a dir poco esplosiva, e i più pessimisti temono già quello che potrebbe essere nientemeno che l’esordio della terza guerra mondiale.

Noi su questo fronte, naturalmente, vogliamo andarci cauti, ma di certo le notizie che arrivano, stavolta dall’Iraq, non sono rassicuranti.

Ricordiamo che la situazione è precipitata quando venerdì  è stato assassinato all’alba il generale iraniano Qassem Soleimani sulla strada dell’aeroporto di Bagdad su ordine del presidente Donald Trump.

Iraq vota contro le truppe americane (Foto@Flickr)

Come risposta, il parlamento iracheno ha votato una risoluzione per l’espulsione delle truppe straniere dall’Iraq. La mossa riguarda sostanzialmente i 5.200 soldati americani presenti nel Paese, ma anche gli altri contingenti stranieri tra cui gli oltre 900 italiani.

E, nella giornata dei funerali del generale ucciso, da Teheran hanno replicato più volte al presidente americano, che ha minacciato nuovi raid contro i siti culturali. “Se gli Usa compiranno un nuovo attacco, l’Iran cancellerà Israele dalle carte geografiche”, ha detto Mohsen Rezai, ex capo delle Guardie della rivoluzione. In serata, tra l’altro, almeno due razzi sono stati lanciati nei pressi dell’ambasciata americana a Baghdad.

L’Iran intanto ha annunciato lo stop dell’accordo sul nucleare. Una decisione a cui si sono subito opposti Germania, Francia e Gran Bretagna.