La vera storia dietro la canzone “I Will Always Love You” di Dolly Parton

Antonio Capobianco

Nella musica ci sono canzoni che riescono a superare le barriere del tempo, restando impresse nella memoria collettiva. Una di queste è “I Will Always Love You”, resa celebre a livello mondiale da Whitney Houston nel 1992 per la colonna sonora del film The Bodyguard. Tuttavia, pochi sanno che questa ballata emozionante ha una storia molto più profonda e toccante che risale agli anni ’70, e che il suo vero artefice è Dolly Parton, icona della musica country americana.

La vera storia dietro la canzone I Will Always Love You di Dolly Parton
foto@Kingkongphoto & www.celebrity-photos.com from Laurel Maryland, USA, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

L’origine del brano: non una canzone d’amore romantico

Contrariamente a quanto si possa pensare ascoltando il testo, “I Will Always Love You” non è stata scritta per un amante, ma per una figura professionale centrale nella carriera di Dolly Parton. Nei primi anni ’70, Parton lavorava con Porter Wagoner, un cantante e conduttore di uno show televisivo molto popolare all’epoca, The Porter Wagoner Show. Dolly si unì al programma come ospite nel 1967, ma la loro collaborazione andò ben oltre: i due divennero una delle coppie musicali più iconiche della scena country, registrando diversi duetti di successo.

Nel 1973, dopo circa sette anni di collaborazione, Parton decise che era giunto il momento di concentrarsi sulla sua carriera da solista. Questa decisione, però, non fu semplice. Wagoner non era d’accordo: vedeva in Parton una parte integrante del suo successo e non voleva perderla. Secondo la leggenda, le discussioni su questa separazione professionale furono accese, ma Dolly, nel tentativo di rendere l’addio meno traumatico, scrisse “I Will Always Love You” come una lettera d’addio a Wagoner.

La canzone esprimeva la gratitudine di Dolly per tutto ciò che Porter aveva fatto per lei e, allo stesso tempo, il suo desiderio di andare per la propria strada. In un’intervista, Parton ha raccontato di averla suonata per Wagoner nel suo ufficio, e dopo averla ascoltata, lui si commosse profondamente. Il brano segnò la loro separazione, ma in modo amorevole e rispettoso, evitando una rottura drammatica.

Un successo immediato… due volte!

La versione originale di “I Will Always Love You” uscì nel 1974 ed ebbe un successo clamoroso, raggiungendo il primo posto delle classifiche di musica country negli Stati Uniti. Ma la storia del brano non si ferma qui. Dolly Parton ha infatti avuto l’opportunità di riproporre la canzone anni dopo, in un altro contesto significativo. Nel 1982, quando venne scelta per il film “The Best Little Whorehouse in Texas”, la Parton decise di registrare una nuova versione della canzone per la colonna sonora, facendola tornare in vetta alle classifiche per la seconda volta.

L’iconica versione di Whitney Houston

Nonostante il grande successo nel mondo country, la canzone raggiunse il suo picco di popolarità globale solo nel 1992, quando Whitney Houston la interpretò per la colonna sonora del film “The Bodyguard”, in cui recitava accanto a Kevin Costner. Inizialmente, Costner voleva un altro brano per la scena clou del film: aveva in mente una canzone di Jimmy Ruffin chiamata “What Becomes of the Brokenhearted”, ma quando scoprì che quella canzone era già stata usata in un altro film, si rivolse alla colonna sonora country e scelse proprio “I Will Always Love You”.

La versione di Whitney Houston divenne un fenomeno planetario. Il suo arrangiamento, molto diverso dall’originale, trasformò una ballata country in un vero inno pop-soul, con quella celebre nota acuta nel ritornello che è diventata uno dei momenti più iconici nella storia della musica. Il singolo rimase in vetta alle classifiche per 14 settimane consecutive negli Stati Uniti e vendette milioni di copie in tutto il mondo, diventando una delle canzoni più vendute di sempre.

Il gesto nobile di Dolly Parton

Molti avrebbero potuto considerare una rivisitazione così massiccia del proprio brano come un affronto o una minaccia per la versione originale. Invece, Dolly Parton accolse il successo di Whitney con gratitudine e ammirazione. Parton stessa ha spesso dichiarato che Houston ha dato alla sua canzone una nuova vita, portandola a un pubblico che forse non avrebbe mai ascoltato la versione country originale. Un’altra curiosità interessante riguarda le royalties della canzone: grazie al successo globale della versione di Houston, Parton guadagnò milioni di dollari, e scherzosamente disse che con quei soldi era riuscita a comprare “un parco a tema”, riferendosi a Dollywood, il parco a tema dedicato alla sua carriera, situato nel Tennessee.

Ma forse il gesto più toccante fu quello che Dolly Parton compì dopo la tragica morte di Whitney Houston nel 2012. Durante un’intervista, Parton disse di essere rimasta devastata dalla notizia e che, quando sentì per la prima volta “I Will Always Love You” suonare alla radio dopo la morte di Houston, pianse tutte le sue lacrime.

Un brano immortale

“I Will Always Love You” è una canzone che ha attraversato decenni, generi musicali e culture, toccando il cuore di milioni di persone in tutto il mondo. La sua storia ci ricorda quanto potente possa essere la musica non solo per il pubblico, ma anche per chi la crea. Dietro questo successo, c’è una lezione di rispetto, di amore e di gratitudine che va oltre le parole, incarnata da due artiste straordinarie come Dolly Parton e Whitney Houston.

In un’epoca in cui l’industria musicale è spesso dominata da interessi commerciali, questa canzone resta un simbolo di autenticità e di espressione emotiva. La sua storia è la perfetta dimostrazione di come una canzone, anche scritta per un contesto molto specifico, possa evolversi nel tempo e trovare nuove voci capaci di renderla eterna.

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