Quando arriva una convocazione dai servizi sociali, la prima reazione più comune è spesso lo smarrimento, se non addirittura la preoccupazione. In molti si chiedono: “Perché mi hanno chiamato i servizi sociali?”, “Cosa vogliono da me?”, o ancora “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”.
In realtà, ricevere una convocazione dai servizi sociali non significa automaticamente essere sotto accusa o in pericolo. Al contrario, in molti casi rappresenta un’opportunità per chiarire una situazione, per accedere a un supporto concreto o per collaborare in un percorso di tutela del benessere personale o familiare.
Vediamo insieme perché ti convocano i servizi sociali, quali sono i principali motivi di convocazione, cosa aspettarsi durante l’incontro, e come affrontare al meglio questo tipo di esperienza.
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Chi sono i servizi sociali?
I servizi sociali sono enti pubblici territoriali, generalmente collegati al Comune o all’ASL, che si occupano della tutela, assistenza e promozione del benessere sociale dei cittadini, in particolare delle persone in condizione di fragilità: minori, anziani, disabili, famiglie in difficoltà economica o relazionale.
Il loro ruolo non è “punitivo” ma di supporto: lavorano per aiutare le persone a superare situazioni critiche, per garantire i diritti fondamentali e, in determinati casi, per vigilare sul rispetto degli obblighi genitoriali o di convivenza civile.
Perché ti convocano i servizi sociali?
I motivi per cui potresti ricevere una convocazione dai servizi sociali possono essere molteplici, e dipendono dalla situazione personale, familiare o legale in cui ti trovi. Di seguito i casi più frequenti.
1. Segnalazione da parte di terzi
Uno dei motivi più comuni è una segnalazione ricevuta dai servizi sociali da parte di terzi: può trattarsi della scuola, dell’ospedale, delle forze dell’ordine, del vicino di casa, o anche di un parente.
Le segnalazioni possono riguardare, ad esempio:
- Comportamenti ritenuti inadeguati nei confronti dei figli (trascuratezza, violenza, assenze scolastiche ingiustificate).
- Conflitti familiari gravi, come separazioni conflittuali che mettono a rischio l’equilibrio dei minori.
- Situazioni di disagio psicologico o economico che potrebbero compromettere il benessere del nucleo familiare.
Una segnalazione ai servizi sociali non comporta automaticamente un giudizio negativo su di te, ma apre una fase di valutazione e ascolto.
2. Procedimenti giudiziari in corso
Se sei coinvolto in un procedimento presso il Tribunale per i Minorenni o presso il Tribunale Ordinario (in particolare in ambito familiare), potresti essere convocato dai servizi sociali su richiesta del giudice.
È il caso, ad esempio, di:
- Cause di affidamento o collocamento dei figli.
- Richiesta di decadenza o limitazione della responsabilità genitoriale.
- Procedimenti penali che coinvolgono i genitori o i figli.
In questi casi, il giudice affida ai servizi sociali il compito di redigere una relazione psico-sociale, utile per valutare la situazione concreta e prendere decisioni nell’interesse del minore.
3. Richiesta di sostegno o intervento volontario
Non sempre la convocazione avviene su impulso esterno. In molti casi sei tu stesso – o un tuo familiare – a rivolgerti ai servizi sociali per chiedere un supporto:
- Contributi economici o assistenza abitativa.
- Sostegno alla genitorialità.
- Assistenza per disabilità o anziani non autosufficienti.
- Mediazione familiare in caso di separazione o conflitto.
Dopo una tua richiesta, i servizi sociali possono convocarti per un primo colloquio conoscitivo, per capire i tuoi bisogni e valutare le possibilità di intervento.
Cosa succede durante una convocazione?
Quando vieni convocato, ti viene solitamente inviata una comunicazione scritta con luogo, data e motivo generale dell’incontro. È importante presentarsi puntuali e con un atteggiamento collaborativo.
Durante il primo incontro:
- Sarai ricevuto da un assistente sociale, a volte affiancato da altri professionisti (educatori, psicologi, mediatori).
- Ti verranno fatte domande sul tuo contesto familiare, economico, abitativo, educativo.
- Potresti essere invitato a firmare il consenso al trattamento dei dati e a condividere eventuale documentazione (ISEE, certificati medici, relazioni scolastiche ecc.).
L’incontro può essere più o meno formale, a seconda del motivo della convocazione. L’assistente sociale redigerà un verbale o una relazione, che può essere trasmessa a enti terzi solo nei casi previsti dalla legge.
Come comportarsi se ricevi una convocazione dai servizi sociali
Se ti chiedi cosa fare se ti convocano i servizi sociali, ecco alcuni consigli pratici:
- Non ignorare la convocazione: anche se temi un giudizio negativo o sei in disaccordo, è importante presentarsi. Il mancato incontro può essere interpretato come disinteresse o ostilità.
- Raccogli informazioni: prima dell’incontro, cerca di capire da dove nasce la convocazione. Se possibile, chiedi chiarimenti scritti. In caso di procedimento giudiziario, consulta il tuo avvocato.
- Porta documenti utili: ISEE, sentenze, certificati medici, lettere della scuola: tutto ciò che può chiarire la tua situazione è importante.
- Mantieni un atteggiamento aperto: anche se ti senti sotto osservazione, ricorda che i servizi sociali sono lì per ascoltarti, non per giudicarti a priori.
- Se necessario, fatti assistere da un legale: in caso di procedimenti complessi o in presenza di conflitti familiari, è utile avere accanto un avvocato esperto in diritto di famiglia.
Cosa possono (e non possono) fare i servizi sociali
Un altro aspetto importante riguarda i poteri dei servizi sociali. Molti temono che possano portare via i figli o intervenire in casa senza permesso, ma è importante fare chiarezza:
Possono:
- Ascoltare le parti coinvolte.
- Proporre progetti di supporto o mediazione.
- Segnalare situazioni critiche all’autorità giudiziaria.
- Redigere relazioni sociali su incarico del giudice.
Non possono:
- Allontanare un minore senza un provvedimento del Tribunale per i Minorenni.
- Entrare in casa tua senza il tuo consenso (salvo casi urgenti e autorizzazione dell’autorità giudiziaria).
- Imporre obblighi se non c’è un ordine del giudice.
Conclusione
Ricevere una convocazione dai servizi sociali può sembrare destabilizzante, ma non sempre è motivo di allarme. È fondamentale affrontare la situazione con lucidità, informazione e, quando necessario, con il supporto di un avvocato civilista esperto in diritto di famiglia.
Che si tratti di una segnalazione, di una valutazione legale o di una semplice richiesta di sostegno, i servizi sociali operano per tutelare i diritti e il benessere dei cittadini, soprattutto dei più vulnerabili.
In ogni caso, il dialogo, la trasparenza e l’assistenza legale quando richiesta sono gli strumenti migliori per affrontare qualunque percorso con serenità e responsabilità.
