Un nome curioso che nasconde una malattia grave e permanente: la sindrome del polmone da popcorn, o bronchiolite obliterante, torna sotto i riflettori in parallelo con la crescente diffusione delle sigarette elettroniche tra i giovani adulti. Dietro sapori come caramello, vaniglia o gomma alla fragola, si può nascondere un pericolo invisibile ma concreto per la salute respiratoria.

Che cos’è la sindrome del polmone da popcorn?
Il termine “popcorn lung” deriva da un caso documentato negli Stati Uniti nei primi anni 2000, quando diversi operai di una fabbrica di popcorn per microonde svilupparono una rara malattia polmonare a causa dell’esposizione al diacetile, una sostanza aromatizzante usata per simulare il sapore del burro. Come riportato dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’inalazione prolungata di questo composto ha portato a danni irreversibili alle vie respiratorie più piccole: i bronchioli.
Svapo e aromi dolci: un binomio che preoccupa
Oggi, il diacetile non è più confinato all’industria alimentare: può essere presente anche in alcuni liquidi aromatizzati per sigarette elettroniche, specialmente quelli di provenienza dubbia o venduti attraverso canali non ufficiali. Il rischio è più elevato nei prodotti contraffatti o importati, spesso privi di etichettatura corretta e di controlli sanitari.
Secondo un’inchiesta pubblicata da Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, alcune e-cig contengono tracce di composti chimici dannosi, inclusi quelli collegati a patologie polmonari croniche. E sebbene i casi confermati siano ancora pochi, la comunità scientifica è concorde: l’inalazione di diacetile è pericolosa, soprattutto per i giovani che svapano senza avere mai fumato sigarette tradizionali.
Una malattia silenziosa ma devastante
La bronchiolite obliterante si manifesta inizialmente con sintomi lievi: tosse persistente, affanno anche sotto sforzo leggero, respiro sibilante e affaticamento cronico. Tuttavia, con il passare del tempo, i bronchioli si restringono e si cicatrizzano, riducendo drasticamente la capacità respiratoria. Il danno è irreversibile. Non esiste una cura definitiva, solo trattamenti per rallentarne la progressione e migliorare la qualità della vita.
Come dichiarato dal National Institutes of Health (NIH), questa malattia può peggiorare al punto da richiedere un trapianto di polmoni nei casi più gravi.
Svapo: alternativa al fumo o nuova minaccia?
Alcuni esperti, come il cardiologo Dr. Paul Poirier, riconoscono che per i fumatori accaniti, lo svapo può rappresentare un’alternativa meno dannosa rispetto al tabacco combusto. Tuttavia, come ribadisce anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’uso della sigaretta elettronica tra i non fumatori, in particolare i giovani, è fortemente sconsigliato per il rischio di danni a lungo termine ancora poco compresi.
In Paesi come il Canada, dal 2023 è in vigore il divieto di vendita di e-liquid aromatizzati proprio per limitare l’attrattiva tra i più giovani. Tuttavia, il mercato parallelo – spinto anche dai social network – ha preso piede, rendendo sempre più difficile controllare la diffusione di liquidi non regolamentati.
Il vero pericolo? L’illusione dell’innocuità
La sindrome del polmone da popcorn non è un fenomeno di massa, ma il suo potenziale di diffusione non può essere sottovalutato. Se ignorata, potrebbe diventare il nuovo volto delle malattie respiratorie legate allo stile di vita moderno. Prima di provare un liquido dal gusto “torta di compleanno” o “mirtillo e cocco”, è fondamentale chiedersi: quanto conosci davvero quello che stai inalando?
Fonti autorevoli:
- Centers for Disease Control and Prevention (CDC)
- World Health Organization (WHO)
- National Institutes of Health (NIH)

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