Termostato Nascosto: La Terra Anticiperà l’Era Glaciale?

Illustrazione concettuale del ciclo del carbonio e del fosforo

La nostra Terra potrebbe avere un meccanismo di auto-regolazione geologico e biologico, finora sottovalutato, che potrebbe indurre il pianeta a “correggere in eccesso” gli attuali cambiamenti climatici. Una nuova ricerca suggerisce che l’enorme quantità di anidride carbonica (CO2​) immessa in atmosfera dalle attività umane potrebbe innescare una serie di processi naturali così efficienti da non solo compensare il riscaldamento, ma persino garantire che la prossima era glaciale inizi in tempo anziché subire il ritardo di decine di migliaia di anni precedentemente ipotizzato. Questo affascinante processo, simile a un “super-termostato” del clima, solleva interrogativi cruciali sulle dinamiche a lungo termine del nostro pianeta.

Illustrazione concettuale del ciclo del carbonio e del fosforo

Un Nuovo Meccanismo per Seppellire il Carbonio: Non Solo Silicati

Per molto tempo, gli scienziati hanno fatto affidamento sul feedback di alterazione dei silicati come il principale “termostato” terrestre. Questo meccanismo, noto sin dagli anni ’80, si basa sulla pioggia che cattura la CO2​ atmosferica e la veicola sulle rocce silicatiche. La reazione chimica dissolve le rocce, trasferendo il carbonio nell’oceano dove, in milioni di anni, si blocca sotto forma di calcare e gesso. Questo processo è fondamentale ma lento, con tempi di riequilibrio stimati tra 500.000 e 1 milione di anni. Proprio per questa sua lentezza, non è in grado di spiegare fenomeni come i cicli glaciali e interglaciali, che si verificano circa ogni 100.000 anni.

Il recente studio pubblicato su Science del 25 settembre 2025 svela, invece, un secondo e molto più rapido termostato. I ricercatori Dominik Hülse e Andy Ridgwell (Università della California, Riverside) hanno integrato nei modelli climatici globali il processo di seppellimento del carbonio organico nei fondali marini. Hülse, coautore dello studio e modellista biogeochimico, ha calcolato che in passato, in seguito a periodi di intenso riscaldamento e attività vulcanica, si sono depositate enormi quantità di carbonio organico nei sedimenti oceanici, suggerendo un collegamento diretto con i livelli di CO2​.

Il Ciclo del Fosforo e il “Super-Compressore” Oceanico

Questo termostato accelerato è strettamente legato al ciclo del fosforo terrestre. L’erosione delle rocce fosforiche (come l’apatite) sulla terraferma, causata dalle precipitazioni, rilascia fosforo. Questo nutriente essenziale defluisce nei fiumi e raggiunge l’oceano. Lì, il fosforo alimenta il fitoplancton, minuscole creature fotosintetiche.

Quando il fitoplancton prolifera, assorbe grandi quantità di CO2​ dall’atmosfera. Alla loro morte, affondano, depositando carbonio organico, fosforo e altri nutrienti sul fondo oceanico. In un mondo più caldo, l’aumento delle precipitazioni intensifica l’erosione e il trasporto di fosforo in mare. Contemporaneamente, gli oceani più caldi trattengono meno ossigeno, innescando un meccanismo di deossigenazione che, paradossalmente, aiuta a intrappolare il carbonio organico nei sedimenti e a riciclare il fosforo nella colonna d’acqua.

Questo circolo virtuoso porta a un “boom” del fitoplancton, che continua ad assorbire e seppellire carbonio. Come spiega il coautore Ridgwell, questo meccanismo è “un po’ come il termostato del silicato, solo che ha questo super-compressore”. Il risultato è una rimozione molto più rapida della CO2​ atmosferica, con tempi stimati in circa 100.000 anni per eliminare le emissioni umane di carbonio, un arco temporale nettamente inferiore al milione di anni del termostato “pigro”.

La reazione esuberante del pianeta a questo aumento di nutrienti (fosforo) e temperatura potrebbe portare a una “sovracorrezione”, innescando un raffreddamento molto più rapido del previsto. È proprio questa efficienza che, secondo i ricercatori, potrebbe compensare il ritardo indotto dal cambiamento climatico sulla prossima era glaciale, facendola arrivare in orario.

È cruciale sottolineare che questo meccanismo non ci protegge dagli effetti immediati del riscaldamento globale. Come affermato da Hülse: “Non si può dire che saremo al sicuro dal riscaldamento globale nei prossimi 100 o addirittura 1.000 anni.” Le conseguenze immediate per l’umanità, come l’innalzamento del livello del mare e gli eventi meteorologici estremi, rimangono invariate.

Il nuovo studio ci ricorda la straordinaria complessità e la resilienza dei sistemi terrestri su scale temporali geologiche. Il futuro a breve termine dipende dalle nostre azioni, ma a lunghissimo termine, la Terra ha in serbo le sue contromisure.

Per approfondire la dinamica dei cicli del carbonio e del clima, si consiglia la lettura dei lavori sul ciclo biogeochimico del fosforo e sui meccanismi di feedback climatico.

Domande Frequenti (FAQ)

Cosa si intende per “super-termostato” e come differisce dal meccanismo pigro? Il super-termostato è un meccanismo di feedback climatico molto più veloce, radicato nel ciclo del fosforo, che seppellisce il carbonio organico nei fondali oceanici. A differenza del termostato “pigro” (alterazione dei silicati) che impiega fino a un milione di anni per riequilibrare la CO2​ atmosferica, il nuovo sistema può farlo in circa 100.000 anni grazie all’aumento della produttività del fitoplancton in un oceano più caldo.

In che modo il ciclo del fosforo influenza la rimozione di carbonio? Il riscaldamento globale accelera l’erosione delle rocce fosforiche sulla terraferma, aumentando il flusso di fosforo nell’oceano. Questo fosforo agisce come un nutriente chiave per il fitoplancton, che di conseguenza prolifera assorbendo grandi quantità di CO2​ per la fotosintesi. Quando il fitoplancton muore, trascina il carbonio sul fondo del mare, intrappolandolo nei sedimenti.

Questa scoperta significa che non dobbiamo preoccuparci del riscaldamento globale? Assolutamente no. I ricercatori specificano che questo meccanismo opera su scale temporali geologiche, di decine e centinaia di migliaia di anni. Non offre alcuna protezione dagli effetti devastanti e immediati (prossimi 100-1000 anni) del riscaldamento globale causati dalle emissioni umane, come l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani e i cambiamenti meteorologici estremi.

Quali sono le prove che il pianeta si stia “sovracorreggendo”? I modelli climatici e i dati paleoclimatici indicano che l’estrema efficienza di questo meccanismo di seppellimento del carbonio può portare a un accumulo eccessivo di nutrienti nell’oceano, innescando un raffreddamento così rapido da “sovracorreggere” lo squilibrio. In passato, si ipotizza che questo processo abbia potuto contribuire a eventi climatici estremi, inclusa la cosiddetta “Terra a palla di neve”.

By Antonio Capobianco

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