E’ fallito il golpe dei militari in Turchia.
Ieri sera sembrava che il golpe militare in Turchia fosse cose fatta, o quasi. Da una parte Erdogan che spiccava il volo con destinazione addirittura Germania, dall’altra carri armati per strada.
E poi ancora jet ed elicotteri che sorvolavano Ankara. E ancora la chiusura dei ponti sullo stretto del Bosforo.
S
pari per le strade e presidi in molte parti della città. Ma poi Erdogan è intervenuto durante la notte con dei proclami utilizzando gli stessi mezzi web che aveva più volte vietato.
Quando si dice la necessità. E ha detto che i traditori l’avrebbero pagata cara. Poi tutto è decisamente cambiato. All’improvviso.
Una reazione subitanea di un’altra parte dell’esercito, Erdogan che torna da non si sa dove, qualche centinaio di resistenti uccisi e alla fine la resa.
Il tutto in maniera così veloce da essere quasi incomprensibile, tanto che qualcuno, forse non a torto, ha cominciato a pensare a qualcosa di pilotato, o dall’esterno o addirittura dall’interno.
La Nato stessa? L’America di Obama? Putin, con i suoi screzi con Erdogan? Poco probabile. Intanto c’è stato l’arresto di circa 700 soldati, mentre pare che 150 di loro siano ancora barricati in una caserma.
E a chi giova questo velocissimo tentativo di golpe subito soffocato? Forse a Erdogan stesso?