Tutto quello che c’è da sapere sul panettone: 5 curiosità sul Re dei lievitati 

Tutto quello che ce da sapere sul panettone

Il Natale, festività tra le più sentite e amate nel nostro paese, ricca di tradizioni e usanze che ci fanno sempre sentire bambini e ci scaldano il cuore, quando viene nominata fa scattare automaticamente in chiunque un solo pensiero: il Panettone.

Un pezzo di storia immancabile sulle nostre tavole davanti al quale tutti gli altri dolci della tradizione intimidiscono e passano in secondo piano e che, grazie all’intuizione e alla capacità del Maestro pasticciere come Iginio Massari, ha conosciuto nuova fortuna in tutto il mondo e viene oggi apprezzato ovunque come e più di quanto accadeva nel nostro paese anni fa. Ma come è stato possibile?

Bilanciando tradizione e innovazione: attraverso il rispetto della storia di questo dolce, arricchito dal Maestro Massari con la conoscenza e la consapevolezza di come oggi mutano i gusti dei consumatori. Questa capacità è valsa a Massari la premiazione come Maestro del panettone 2019 alla prima edizione della Coppa del Mondo del Panettone che si è tenuta a Lugano.

Panettone Ricetta: quello di Iginio Massari Alta Pasticceria nasce da una complessa lavorazione che vanta quattro lievitazioni a tempo e temperatura controllati, finalizzate ad accrescerne la morbidezza, e due impasti, per un totale di 62 ore. La sua versione classica è arricchita da cubetti di arancia candita calabrese e uvetta Sei Corone e il tutto è gelosamente custodito da una glassa all’amaretto, realizzata con mandorle e nocciole in polvere con un tocco di cacao. C’è poi la versione al cioccolato, al cacao e cioccolato, al pistacchio e perfino quella “senza lattosio” per consentire agli intolleranti di gustare questo eccezionale simbolo della nostra tradizione.

5 curiosità sul Re dei lievitati

Ma quali curiosità e segreti si celano dietro la storia del Panettone? Vediamone alcuni:

  1. Nacque per errore: la leggenda narra che lo sguattero preposto al controllo in cucina di alcune ciambelle, preparate per allietare la vigilia d Ludovico il Moro, signore di Milano, e dei suoi commensali, si addormentò mandando in fumo il lavoro del cuoco. Per porre rimedio al danno arrecato decise di replicare una ricetta con cui tempo addietro aveva riutilizzano degli avanzi di impasto per le ciambelle: aggiunse quindi uova, burro, canditi e uvetta e propose la sua ricetta come dessert per gli ospiti del signore di Milano. Il “pan de toni”, dal nome dello sguattero, conobbe successo negli anni in tutta Italia e cambiò il suo nome proprio in Panettone.
  2. La parola Panettone fu introdotta nel dizionario nel 1606: il termine Panaton si riferiva ad un tipico pane locale utilizzato in occasione delle festività natalizie. Ritroviamo la stessa parola nel dizionario del 1839, stavolta con un forte collegamento alla festività natalizia, “Panaton de Natal”, e con l’aggiunta di alcuni ingredienti della ricetta: uova, zucchero, burro, frumento e uva passa.
  3. Come si mangia il Panettone? Nella tradizione veniva consumato con le mani, ma secondo le regole di bon ton questo non è corretto, sicuramente non quando viene servito con delle creme. In questo caso, infatti, l’uso delle posate è obbligatorio.
  4. Il Panettone come rimedio al mal di gola e ai malanni di stagione: tradizione vuole che a Natale si metta da parte una porzione di panettone fino al 3 febbraio, giorno in cui si festeggia San Biagio. In questa occasione il panettone va consumato con la propria famiglia a digiuno per prevenire i mal di gola, malanni che chiamano in causa proprio San Biagio, protettore della gola.
  5. Secondo quanto tramandato sembrerebbe che nella ricetta originale il burro non ci fosse e che sia stato introdotto non prima del 1920, quando si pensò di rendere industriale la produzione del Panettone.

Queste sono solo alcune delle curiosità che riguardano il Panettone, un dolce di storia e tradizione che, grazie a Iginio Massari ha dimostrato di aver molto da dare.