Variante coronavirus SudAfrica, arriva da paziente con HIV

La nuova variante del coronavirus scoperta di recente in Sudafrica, sta causando il panico nel continente e non solo, data la sua presunta capacità di bypassare l’immunità prodotta dai vaccini.

Il Belgio ha confermato il rilevamento di un’infezione riferita ad una nuova mutazione del coronavirus, la prima essere annunciato in Europa, da una persona non vaccinata di ritorno dall’estero.

La nuova variante era conosciuta con il nome tecnico “B.1.1.529” ed era indicata dai media come “mutante sudafricana”.

Uno scienziato di Londra ha ipotizzato che questa mutazione si fosse sviluppata durante l’infezione di una persona che aveva già l’HIV.

In Sudafrica, circa 8,2 milioni di persone sono infettate dall’HIV, il tasso più alto al mondo.

Gli specialisti ritengono che il pericolo di questo mutante risieda nel fatto che porta un gran numero di mutazioni nella sua proteina, secondo l’agenzia Bloomberg.

Queste mutazioni secondarie svolgono un ruolo importante nell’ingresso del virus nelle cellule del corpo, che è esattamente ciò che i vaccini prendono di mira.

I ricercatori stanno ancora determinando se questa variante è più trasmissibile rispetto ai suoi predecessori, o la più mortale di tutte.

A partire da giovedì, le autorità sanitarie avevano scoperto quasi un centinaio di casi in Sud Africa, dove questo ceppo è diventato il più diffuso tra le nuove infezioni.

I risultati dei test hanno mostrato che il 90% dei 1.100 nuovi casi segnalati mercoledì nella provincia di Johannesburg sono stati causati dalla nuova variante, secondo Tolio de Oliveira, un professore di bioinformatica che gestisce due istituti di sequenziamento genetico, in Sud Africa, riportato da Bloomberg.

E regioni come Hong Kong, Botswana e Israele hanno segnalato casi di persone completamente vaccinate.

I virus cambiano continuamente, con cambiamenti che a volte indeboliscono il virus o lo rendono più abile nell’eludere gli anticorpi per infettare gli esseri umani.

L’Organizzazione mondiale della sanità si riunisce venerdì per discutere della variante sudafricana e per decidere se sarà formalmente identificato come una variabile di interesse o preoccupazione globale.

Ravi Gupta, professore di microbiologia clinica presso l’Università di Cambridge, ha affermato che mentre lavorava nel suo laboratorio, ha scoperto che due mutazioni in B.1.1.529 aumentavano l’infezione e il riconoscimento degli anticorpi.

Ha confermato: “Il nuovo ceppo sembra certamente essere una delle principali preoccupazioni in base alle mutazioni presenti in esso“.