Le reti di quinta generazione (5G) rappresentano un salto tecnologico enorme, paragonabile al passaggio dalla linea fissa al mobile. L’Italia ha compiuto passi significativi nello sviluppo delle infrastrutture 5G, con dati di copertura che sorprendono in positivo, pur dovendo affrontare alcune sfide cruciali.

Lo stato dell’arte della copertura 5G in Italia
In termini di copertura territoriale, i numeri italiani sono elevati. A novembre 2024, si parla di una copertura del 99,5% del territorio (dato Infratel), superando la media europea dell’89,3%. Anche la copertura 5G Non-Standalone (NSA) raggiunge circa il 75% della popolazione, un aumento notevole rispetto agli anni precedenti.
Nonostante l’ampia copertura, la vera sfida si chiama disponibilità e performance. La disponibilità 5G in Italia (il tempo che l’utente trascorre effettivamente connesso alla rete 5G) si attesta intorno al 17%, un dato che ci posiziona ancora in ritardo rispetto ad altri Paesi. Questo suggerisce che, pur essendo la rete fisica presente, l’effettiva fruizione quotidiana della banda ultralarga è limitata, spesso a causa della densità di rete o delle modalità di deployment.
Sul fronte delle performance, TIM e Vodafone si contendono i primati. Secondo i dati di Opensignal di novembre 2023, gli utenti TIM registrano la velocità di download 5G più elevata, con circa 239,3 Mbps, seguita da Vodafone con 202,2 Mbps. Vodafone, d’altra parte, si distingue per la Qualità Costante, un parametro fondamentale per la fluidità delle attività online.
Opportunità e Impatto Economico: non solo velocità
Il 5G non significa solo smartphone più veloci, ma è un volano per l’economia e l’innovazione infrastrutturale.
- Impatto economico: La GSMA Intelligence prevede che il 5G contribuirà all’economia mondiale per circa $2,2 trilioni tra il 2024 e il 2034, con settori chiave come utilities e manifattura in testa. In Italia, sebbene in modo più lento, il mercato del 5G B2B potrebbe arrivare a valere tra i 40 e i 200 milioni di euro entro il 2025.
- Reti Private e Dedicate: La possibilità di creare reti 5G private o dedicate (Network Slicing) è la vera rivoluzione per l’industria 4.0. In Italia, 31 aziende hanno implementato almeno una rete 5G privata, con un focus sul settore manifatturiero (26%) e università/centri di innovazione (23%). Tuttavia, a livello europeo, siamo ancora in una fase embrionale, con nessuno dei 71 casi di deployment europeo attualmente in piena produzione.
- Progetti Strategici: I fondi, come i 2,02 miliardi di euro del Piano Italia 5G (finanziato con risorse PNRR), sono vitali per colmare le lacune di copertura nelle aree meno popolate e per il backhauling in fibra ottica dei siti radio. La transizione al 5G di comparti come forze di polizia, reti ferroviarie e smart cities è fondamentale per creare massa critica e standardizzare la tecnologia.
Criticità e Barriere alla Piena Adozione
Nonostante gli sforzi, la piena implementazione incontra ostacoli:
- Ritorno sull’Investimento (ROI): La spesa delle aziende in 5G industriale in Italia è ancora contenuta (stimata in 14,5 milioni di euro per il 2024), spesso per la difficoltà a giustificare un chiaro e immediato ROI.
- Barriere Burocratiche e Normative: Gli operatori lamentano la lentezza nell’ottenere le autorizzazioni per gli investimenti sulle infrastrutture. Inoltre, le normative nazionali sulle emissioni sono più stringenti di quelle europee, il che complica e rallenta l’installazione delle small cell necessarie al 5G a banda millimetrica.
- Propensione al Cambiamento: Il 64% delle grandi aziende non è soddisfatto delle attuali soluzioni di connettività, ma la propensione a investire per il cambiamento è ancora bassa, con la connettività che assorbe solo il 7% del budget ICT.
Per sbloccare il potenziale del 5G, è essenziale superare le resistenze culturali e le complessità normative, trasformando l’ampia copertura potenziale in una disponibilità di rete costante e performante per cittadini e imprese.
Domande Frequenti sul 5G e le Infrastrutture Italiane
Qual è la differenza tra copertura e disponibilità 5G in Italia?
La copertura indica la percentuale di territorio o popolazione che è raggiunta dal segnale 5G (molto alta in Italia, circa 99,5% del territorio). La disponibilità, invece, misura quanto tempo un utente medio è effettivamente connesso alla rete 5G, un dato che in Italia è ancora limitato, intorno al 17% a fine 2024. Questo indica che il potenziale del 5G non è ancora pienamente sfruttato nella quotidianità.
Quali sono i settori trainanti per gli investimenti in 5G B2B?
Il settore manifatturiero è in prima linea, rappresentando circa il 26% dei progetti. Seguono i centri di innovazione e le università (23%), che fungono da laboratori per nuove applicazioni, e il settore della logistica (13%). Questi investimenti riguardano principalmente lo sviluppo di reti 5G private, essenziali per l’automazione, il monitoraggio in tempo reale e la sicurezza delle comunicazioni industriali.
In che modo il PNRR sta supportando lo sviluppo del 5G in Italia?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato 2,02 miliardi di euro per il “Piano Italia 5G”. L’obiettivo principale è finanziare la realizzazione di infrastrutture 5G nelle cosiddette “aree a fallimento di mercato”, dove gli operatori privati non investirebbero autonomamente. I fondi servono anche per collegare i siti radio in ponte radio alla fibra ottica, migliorando drasticamente la capacità e la latenza della rete.
Quale operatore offre le migliori performance 5G in termini di velocità?
Secondo i dati di Opensignal di fine 2023, TIM è l’operatore che offre agli utenti le maggiori velocità di download 5G, con punte che superano i 239 Mbps. Vodafone si posiziona subito dopo, riducendo il divario, e si distingue per l’affidabilità e la Qualità Costante della connessione, elementi cruciali per lo streaming e le applicazioni più esigenti in termini di latenza.
Per un approfondimento sulle coperture e le proiezioni future, potete guardare Reti Mobili in Italia: boom di copertura 5G, ma le previsioni al 2026 deludono?.
