Controllare l’iPhone con la mente? Apple testa l’interfaccia cerebrale con Synchron

Antonio Capobianco

Apple potrebbe rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la multinazionale di Cupertino sta collaborando con Synchron, una startup di neurotecnologie, per sviluppare una interfaccia cervello-computer (BCI). L’obiettivo? Consentire a persone affette da disabilità motorie gravi di controllare i propri dispositivi Apple — come iPhone, iPad e Mac — direttamente con la mente.

Controllare iPhone con la mente

La tecnologia dietro il progetto: Stentrode, l’impianto neurale già testato su pazienti

Il cuore di questa collaborazione è Stentrode, un microimpianto cerebrale sviluppato da Synchron. Il dispositivo, descritto da fonti scientifiche come una sorta di stent neurologico, viene inserito attraverso una vena fino a raggiungere la corteccia motoria del cervello. Lì, i 16 elettrodi di cui è dotato sono in grado di intercettare i segnali neurali e tradurli in input digitali.

Secondo Synchron, l’interfaccia consente già a persone completamente paralizzate di navigare un’interfaccia digitale, muoversi tra le icone e scrivere brevi messaggi. Il sistema funziona grazie all’integrazione con le funzionalità di accessibilità già presenti nei sistemi operativi Apple, in particolare il controllo tramite “interruttori virtuali” (Switch Control). Un primo passo concreto verso l’inclusione digitale.

Dal 2019, l’azienda ha impiantato Stentrode in almeno 10 pazienti negli Stati Uniti e in Australia, come confermato anche da Synchron sul proprio sito ufficiale.


Tecnologia promettente, ma input ancora lenti

Al momento, una delle principali limitazioni è la lentezza dell’input neurale, che funziona ancora emulando il mouse tradizionale. Tuttavia, Apple punta a superare questa barriera entro il 2025, rendendo disponibile uno standard per gli sviluppatori che vogliano integrare gli impianti cerebrali nei propri software.

Questa mossa segnerebbe una svolta epocale, paragonabile all’introduzione del touchscreen o dei comandi vocali. Apple, nota per il suo impegno nell’accessibilità, sta quindi posizionandosi in un settore che potrebbe cambiare radicalmente la vita di milioni di persone con disabilità.


Apple vs Neuralink: la corsa all’interfaccia cervello-macchina

Il progetto ricorda quello avviato da Neuralink, la società fondata da Elon Musk, che ha recentemente impiantato il suo primo chip cerebrale su un essere umano, come riportato anche da Reuters. Tuttavia, mentre Neuralink punta a impianti più invasivi, Apple sembra orientata verso soluzioni meno rischiose, sfruttando le vene cerebrali come punto d’accesso.

Secondo diversi esperti del settore, la partnership con Synchron rappresenta un approccio più “Apple-style”: design discreto, elevato standard di sicurezza, e grande attenzione alla privacy degli utenti.


FDA e futuro della neurotecnologia consumer

L’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) sarà uno snodo fondamentale per la diffusione di queste tecnologie. Attualmente, Synchron è in fase di trial clinico negli Stati Uniti, e una possibile autorizzazione da parte dell’ente regolatore americano potrebbe aprire la strada a un mercato in forte espansione, come sottolineato anche da MIT Technology Review.

Apple, intanto, si prepara a standardizzare la compatibilità software per questi impianti nel suo ecosistema. Un’operazione che, se avrà successo, porterà le interfacce cervello-computer fuori dai laboratori per entrare — letteralmente — nella vita quotidiana.


In sintesi:

  • Apple collabora con Synchron per controllare i dispositivi tramite impianti cerebrali non invasivi.
  • Il sistema Stentrode è già stato testato su 10 pazienti reali.
  • Gli input neurali sono lenti, ma Apple sta lavorando a uno standard software per migliorarli.
  • Il progetto è orientato all’inclusione e all’accessibilità, ma potrebbe aprire la strada a nuove forme di interazione universale.
  • L’approvazione della FDA sarà determinante per il futuro di questa tecnologia.

Fonti autorevoli

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