Arresti e perquisizioni in tutta Italia per fermare la mafia nigeriana

Angela Sorrentino

La maggior parte di noi pensa che schiavitù e tratta di essere umani siano fenomeni relegati nella storia passata, eppure non è affatto così, anche nella “civilissima” Italia, dove grazie anche a organizzazioni criminali operanti a livello internazionale arrivano decine di persone, uomini e donne, costrette in schiavitù ed obbligate a prostituirsi.

Proprio in queste ore un’operazione internazionale della polizia di Stato ha colpito due organizzazioni mafiose di matrice nigeriana accusate di associazione a delinquere, tratta, riduzione in schiavitù, estorsione, rapina, lesioni, violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione.

Sono state quindi eseguite decine di arresti e perquisizioni, eseguite su ordine della Direzione distrettuale antimafia della procura di Bari, in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Veneto.

Ricordiamo che, composta principalmente da persone di etnia Ibo o Yoruba, la mafia nigeriana si è conquistata un posto di livello internazionale nel mondo del crimine. Presente in molti paesi, gestisce oltre al traffico di eroina e di cocaina, accattonaggio ed anche la prostituzione delle proprie connazionali tenute in schiavitù col sequestro dei documenti e le minacce ai familiari rimasti nel paese d’origine.

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