Il controllo strategico nelle amministrazioni pubbliche

Antonio Capobianco
  • Il controllo strategico serve a valutare se le amministrazioni pubbliche raggiungono i loro obiettivi di lungo periodo.
  • È diverso dal controllo di gestione: si concentra su efficacia e impatto, non solo su efficienza e costi.
  • Favorisce trasparenza, responsabilità e miglioramento continuo nelle decisioni pubbliche.

Perché parlare di controllo strategico nel settore pubblico?

Negli ultimi anni, la gestione delle pubbliche amministrazioni ha subito una trasformazione profonda. Non è più sufficiente rispettare le norme o chiudere i bilanci: oggi le PA sono chiamate a dimostrare risultati concreti e a rispondere alla domanda pubblica di trasparenza e valore sociale. In questo scenario, il controllo strategico assume un ruolo centrale.

Il controllo strategico nelle amministrazioni pubbliche

Cosa si intende per controllo strategico?

Si tratta di una funzione direzionale che valuta l’effettiva attuazione delle politiche e dei programmi pubblici rispetto agli obiettivi dichiarati nei documenti di pianificazione strategica. Il focus non è sulla mera esecuzione di attività, ma sul risultato atteso: quali cambiamenti sono stati prodotti nella realtà? Qual è stato l’impatto sulla comunità?

A differenza del controllo di gestione, che verifica come vengono utilizzate le risorse, il controllo strategico si interroga sul “perché” e “quanto” vale ciò che è stato fatto. È un controllo qualitativo, orientato a visione e missione dell’ente.


Strumenti e indicatori

Per funzionare correttamente, il controllo strategico ha bisogno di:

  • Indicatori di impatto sociale (es. aumento occupazione giovanile dopo un progetto comunale);
  • Sistemi informativi integrati;
  • Coordinamento tra settore politico e tecnico;
  • Periodiche relazioni di performance, come previsto dalla normativa sul ciclo della performance (D.Lgs. 150/2009).

Esempi concreti

  • Un Comune che avvia un piano triennale per la rigenerazione urbana può monitorare, tramite controllo strategico, se i progetti hanno effettivamente migliorato vivibilità, attrattività e inclusione sociale nei quartieri.
  • Una Regione che investe in mobilità sostenibile può usare il controllo strategico per valutare se sono diminuiti i tempi di percorrenza e l’inquinamento urbano.

Cosa prevede la normativa?

Il controllo strategico è disciplinato dal D.Lgs. 286/1999, che obbliga tutte le amministrazioni pubbliche a dotarsi di strumenti di controllo interno, inclusi quelli strategici. Successivamente, il decreto legislativo 150/2009 ha rafforzato il collegamento tra performance, programmazione e valutazione strategica, introducendo il Ciclo della performance.


Vantaggi per cittadini e amministratori

Implementare un sistema di controllo strategico efficace significa:

  • Migliorare la qualità delle decisioni politiche;
  • Facilitare il monitoraggio continuo dell’impatto delle azioni pubbliche;
  • Rendere la PA più responsabile verso i cittadini, fornendo dati concreti e leggibili;
  • Promuovere una cultura orientata ai risultati, e non solo all’adempimento.

Fonti istituzionali e autorevoli

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