La sicurezza informatica non è un lusso, è una priorità
Molti piccoli business sottovalutano i rischi informatici pensando di non essere un bersaglio interessante per gli hacker. Ma la realtà è ben diversa: secondo il Rapporto Clusit 2024, oltre il 40% degli attacchi cyber colpisce proprio PMI e microimprese. E spesso, la causa è un errore evitabile. Ecco i 5 più comuni.
1. Password deboli o riutilizzate: un invito per gli hacker
L’uso di password semplici o identiche su più servizi è ancora tra le vulnerabilità più diffuse. Secondo Verizon’s Data Breach Investigations Report, l’81% delle violazioni è legato a credenziali compromesse. Soluzione? L’adozione di password manager e l’autenticazione a due fattori (2FA) può ridurre drasticamente i rischi.
2. Mancanza di backup regolari e sicuri
Molti piccoli business trascurano i backup, o li salvano su supporti locali non protetti. In caso di ransomware, questo può significare la perdita totale dei dati. I backup devono essere frequenti, automatizzati e conservati offline o su cloud criptato.
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3. Aggiornamenti software rimandati
Rimandare l’installazione degli aggiornamenti di sistema o delle applicazioni espone a vulnerabilità note, spesso già sfruttate dai criminali informatici. Automatizzare gli update è una pratica semplice ma spesso trascurata.
4. Nessuna formazione al personale
Il fattore umano è ancora il punto debole principale. Truffe via email (phishing), allegati infetti e link malevoli sono strumenti efficaci contro personale non formato. Un breve corso periodico di cyber awareness può prevenire gran parte degli attacchi.
5. Affidarsi a soluzioni gratuite o improvvisate
Molti imprenditori pensano che un antivirus gratuito o un firewall predefinito bastino. Ma le minacce moderne richiedono strumenti professionali, anche se di fascia base. Investire nella sicurezza è investire nella continuità operativa.
Conclusione
La cybersecurity non è solo una questione da grandi aziende: ogni piccolo business è un potenziale bersaglio. Evitare questi 5 errori può fare la differenza tra un’attività protetta e una vulnerabile.
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