Davigo, mezza marcia indietro sulle dichiarazioni di guerra

Davigo, mezza marcia indietro sulle dichiarazioni di guerraMezza marcia indietro di Piercamillo Davigo rispetto alle dichiarazioni di guerra che aveva fatto appena insidiato al vertice dell’Anm.

Dice Piercamillo: “Siamo da sempre disponibili al dialogo, che è cosa diversa da quando veniamo insultati”. Traduzione: Possiamo anche dialogare, ma le mie posizioni restano quelle.

“Si tratta di trovare le strade idonee, prosegue Davigo rivolto al Ministro della Giustizia Orlando, per dare efficienza al sistema giudiziario”.

Non particolarmente brillante e innovativa neppure questa riflessione. Ma tant’è, attendiamo di vedere se prevarrà ancora il fuoco o si muoveranno i pompieri.

Dal canto suo, il segretario dell’Anm Francesco Minisci interviene per fare un po’ da paciere: “Non vogliamo alimentare lo scontro, siamo pronti al dialogo. Siamo un interlocutore tecnico che vuole dare un contributo fattivo sulle riforme, su cui ci confronteremo con grande senso istituzionale”.

Saggiamente, Minisci dice che il problema “non può essere solo quello dell’allungamento dei termini della prescrizione”.

In effetti, sembra essere questa la richiesta più pressante della magistratura. In buona sostanza i magistrati, che notoriamente e storicamente in genere non sono mai stati grandi lavoratori, non vogliono vedersi accollate più responsabilità se i processi vanno in prescrizione.

Ma se qualcuno prova a porre il problema dell’efficienza e della produttività della magistratura, apriti cielo: la casta fa quadrato. La responsabilità e sempre e solo della politica, ovviamente.