Un nuovo capitolo nell’astrofisica si sta aprendo. Gli astronomi dell’Istituto di Astronomia dell’Università delle Hawaii (IfA) hanno individuato un fenomeno cosmico senza precedenti: i Transitori Nucleari Estremi (ENT), esplosioni stellari che superano per energia e durata tutte le precedenti scoperte, inclusi i già impressionanti Eventi di Disgregazione Mareale (TDE).

Cosa sono gli ENT?
Gli ENT sono eventi rari e catastrofici che si verificano quando stelle di massa almeno tre volte superiore a quella del Sole vengono attratte e distrutte dalla forza gravitazionale di un buco nero supermassiccio. Durante questa interazione, la stella viene letteralmente fatta a pezzi e assimilata dal buco nero, in un processo noto come accrescimento gravitazionale. L’energia rilasciata è colossale, tanto da superare di circa 25 volte quella delle supernovae più luminose mai osservate.
Uno degli eventi più potenti registrati, chiamato Gaia18cdj, ha prodotto un livello di energia paragonabile a 100 volte quella emessa dal nostro Sole in tutta la sua vita (circa 10 miliardi di anni), concentrata in un singolo anno.
Una scoperta tra dati e costellazioni
Il primo segnale degli ENT è emerso quando Jason Hinkle, astronomo dell’IfA, ha analizzato dati pubblici provenienti dal satellite europeo Gaia, specializzato nel monitoraggio astrometrico del cielo. Due eventi di durata insolita hanno attirato la sua attenzione. Un terzo ENT è stato successivamente identificato grazie ai dati di un telescopio americano. Lo studio è stato pubblicato su Science Advances il 4 giugno (fonte).
Perché gli ENT cambiano le regole del gioco?
I ricercatori hanno escluso che si tratti di supernovae: la quantità di energia prodotta, unita alla durata dell’evento (che può protrarsi per anni), richiede un meccanismo fisico differente. Mentre i TDE mostrano variazioni irregolari e spesso brevi, le ENT appaiono straordinariamente stabili e persistenti, segno che stiamo osservando un’interazione “ordinata” tra una stella e un buco nero in accrescimento.
Questo apre scenari completamente nuovi per la comprensione dell’evoluzione galattica, del comportamento dei buchi neri e dell’origine di alcune emissioni cosmiche ad alta energia.
Le implicazioni per la scienza
Le ENT potrebbero aiutare gli scienziati a comprendere come i buchi neri supermassicci crescono nel tempo, e offrire indizi preziosi sull’ambiente delle galassie in cui si trovano. Inoltre, la loro intensità le rende osservabili da distanze cosmologiche estreme, potenzialmente rivelando dettagli sull’universo primordiale e sulla distribuzione della materia oscura.
Conclusione
Questa scoperta dimostra ancora una volta quanto l’universo sia più complesso e affascinante di quanto possiamo immaginare. Le ENT rappresentano un fenomeno estremo e rarissimo, e potrebbero diventare una nuova finestra per esplorare il passato remoto del cosmo.
Fonti autorevoli e scientifiche:
- Science Advances – June 2024
- NASA – Black Holes
- ESA Gaia Mission
- Università delle Hawaii – Istituto di Astronomia

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