La costruzione e il rinnovamento delle opere pubbliche, fondamentali per lo sviluppo economico e sociale di un Paese, richiedono ingenti risorse finanziarie. Per rispondere alla domanda su con che tipo di entrate possono essere finanziate le opere pubbliche in Italia, occorre guardare al complesso meccanismo della finanza pubblica, che prevede l’impiego di diverse categorie di fondi, sia propri degli enti che esterni. Non esiste un’unica fonte, ma un mix di entrate che si combinano per garantire la copertura finanziaria degli investimenti a lungo termine.

Le Macro-Categorie di Entrate per gli Investimenti
Le fonti di finanziamento delle opere pubbliche per gli enti territoriali, come Comuni, Province e Regioni, sono principalmente riconducibili a due grandi insiemi: le risorse proprie (interne all’ente) e le risorse esterne (derivanti da altri soggetti o dal mercato finanziario).
1. Risorse Proprie e di Bilancio
Questa categoria rappresenta i fondi che l’ente ha la possibilità di generare o che derivano dalla gestione ordinaria e straordinaria del proprio patrimonio.
Avanzo di Amministrazione e Entrate Correnti Destinate
Un pilastro fondamentale è l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, in particolare la parte libera o destinata agli investimenti. Questo si forma quando le entrate correnti superano le spese correnti e le quote di ammortamento dei prestiti. Inoltre, esistono entrate correnti destinate per legge agli investimenti. Un esempio classico, soprattutto per i Comuni, è una parte dei proventi derivanti dalle sanzioni del Codice della Strada, la cui quota capitale è vincolata al miglioramento della sicurezza stradale e alle opere connesse (come previsto dal Codice della Strada stesso). Altri esempi possono includere proventi specifici da parcheggi a pagamento.
Alienazioni Patrimoniali e Contributi
Un’altra leva importante è l’alienazione di beni e diritti patrimoniali dell’ente (come immobili non strategici o terreni). La vendita di tali asset genera entrate in conto capitale che, per la loro natura, devono essere impiegate per investimenti e non per spese correnti. Inoltre, i Comuni incassano i proventi da oneri di urbanizzazione e i costi di costruzione (spesso chiamati “oneri concessori” o “contributi di costruzione”), pagati da chi realizza nuove costruzioni o ristrutturazioni significative. Questi introiti sono specificamente vincolati alla realizzazione di opere di urbanizzazione primarie e secondarie, come strade, scuole, o aree verdi.
Le Fonti di Finanziamento Esterne
Le opere più ambiziose, o quelle che superano la capacità di autofinanziamento, necessitano di un ricorso a fonti esterne.
2. Trasferimenti e Contributi
Questi fondi provengono da altri livelli di governo (Stato, Regioni) o da organismi sovranazionali (Unione Europea).
Fondi Statali e Regionali
Lo Stato e le Regioni assegnano regolarmente trasferimenti in conto capitale specifici, o tramite bandi, per finanziare interventi mirati. Questi possono essere destinati a settori chiave come la messa in sicurezza di scuole, la riduzione del rischio idrogeologico, o la rigenerazione urbana. L’assegnazione è spesso legata a obiettivi nazionali o regionali di sviluppo e coesione territoriale.
Risorse Europee (PNRR e Fondi Strutturali)
Nell’attuale contesto italiano, le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziate dal programma Next Generation EU, rappresentano una delle principali fonti straordinarie per finanziare nuove infrastrutture e opere pubbliche. Il PNRR, con i suoi 205 miliardi di euro tra sovvenzioni e prestiti (dato al 2021), è un esempio lampante di come i fondi europei (come anche i tradizionali Fondi Strutturali e di Investimento Europei – FESR, FSE+) sostengano gli investimenti in Italia. In particolare, il PNRR si concentra su missioni cruciali come la transizione ecologica e le infrastrutture per una mobilità sostenibile.
3. Ricorso al Mercato Finanziario
Quando le risorse proprie e i trasferimenti non sono sufficienti, gli enti locali possono ricorrere all’indebitamento.
Mutui e Prestiti
La forma più tradizionale è l’accensione di mutui passivi con istituti di credito. In Italia, un attore storico e di riferimento è la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che svolge un ruolo cruciale come braccio finanziario dello Stato, erogando prestiti a condizioni agevolate a enti locali e imprese per la realizzazione di opere pubbliche. Anche il ricorso al sistema bancario privato è possibile, sebbene con vincoli normativi precisi, come l’obbligo di non superare determinate soglie di indebitamento in relazione alle entrate correnti (la cosiddetta capacità di indebitamento).
Finanza di Progetto (Project Financing)
Una modalità sempre più utilizzata, soprattutto per progetti di grande entità, è la finanza di progetto (Project Financing). Questo meccanismo prevede il coinvolgimento di soggetti privati che si assumono il rischio e l’onere del finanziamento, della costruzione e della gestione di un’opera pubblica (ad esempio, un nuovo ospedale o un’autostrada), in cambio della possibilità di gestirla e trarre profitto dalle tariffe (pedaggi, ticket, ecc.) per un periodo concordato. Questo modello è cruciale per liberare risorse pubbliche e sfruttare l’efficienza del capitale privato per realizzare investimenti senza ricorrere unicamente a debito pubblico.
Esempio Pratico: Si pensi al Comune di Milano. Per la riqualificazione di una piazza storica, l’ente potrebbe usare l’avanzo di bilancio e gli oneri di urbanizzazione (risorse proprie). Per la costruzione di una nuova linea di metropolitana, ben più onerosa, si ricorrerebbe probabilmente a un mix di fondi PNRR, trasferimenti statali e un mutuo a lungo termine con la CDP, o addirittura alla finanza di progetto per la gestione di parte dell’infrastruttura.
Conclusioni: L’Importanza della Diversificazione
In sintesi, il finanziamento delle opere pubbliche è un’operazione complessa che poggia su una strategia di diversificazione delle entrate. Dalle entrate vincolate (come gli oneri di urbanizzazione) ai trasferimenti statali e comunitari (cruciali nel periodo PNRR), fino al ricorso al debito (mutui CDP) o al capitale privato (finanza di progetto), ogni fonte ha un ruolo specifico. Questa combinazione assicura che gli enti possano sostenere non solo la manutenzione, ma anche i grandi investimenti necessari per lo sviluppo e l’ammodernamento del Paese.
FAQ sulle Entrate per le Opere Pubbliche
1. Cosa si intende per entrate vincolate agli investimenti?
Si tratta di entrate correnti che per legge non possono essere usate per spese ordinarie, ma sono destinate esclusivamente a spese in conto capitale. Gli esempi più comuni sono i proventi derivanti dalle sanzioni del Codice della Strada (una parte) e, per gli enti locali, gli oneri di urbanizzazione che sono vincolati alla realizzazione delle opere connesse. Questi fondi garantiscono una base certa per gli investimenti.
2. In che modo il PNRR influisce sul finanziamento delle opere pubbliche?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una fonte straordinaria e temporanea di trasferimenti in conto capitale dall’Unione Europea. Permette di finanziare, con sussidi e prestiti, un’ampia gamma di opere strategiche (digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture) che altrimenti graverebbero interamente sul bilancio nazionale o locale, accelerando gli investimenti in settori chiave.
3. Che ruolo ha la Cassa Depositi e Prestiti (CDP)?
La CDP è un istituto finanziario pubblico che funge da investitore di lungo termine per lo Stato e gli enti locali. Raccoglie il risparmio postale e lo reindirizza verso il finanziamento di progetti infrastrutturali e opere pubbliche attraverso l’erogazione di mutui e prestiti a condizioni spesso più agevolate rispetto al mercato bancario privato. È un attore storico per l’indebitamento pubblico.
4. La Finanza di Progetto è considerata un’entrata per l’ente pubblico?
No, non è un’entrata nel senso stretto. La Finanza di Progetto è una modalità di finanziamento e realizzazione. Essa riduce la necessità di entrate pubbliche perché il privato anticipa i capitali, costruisce e gestisce l’opera (ad esempio, un parcheggio o un impianto sportivo) traendo profitto dalla gestione. L’ente pubblico stipula un contratto di concessione che non impatta immediatamente sul proprio bilancio, ma ne garantisce la realizzazione.
Questo video affronta in dettaglio come gli enti locali gestiscono il loro bilancio e le diverse tipologie di spesa, inclusa quella per gli investimenti in opere pubbliche: Ep.17 | Il Bilancio degli enti locali: le spese in conto capitale.
