Il burro non fa male, parola di ricercatori USA

Antonio Capobianco

Il burro non fa male, parola di ricercatori USA Arriva dagli USA la clamorosa notizia: il burro non fa male.

Il burro, tanto demonizzato, accusato di fare ingrassare, di provocare malattie cardiovascolari e quant’altro, è stato riabilitato alla grande da una ricerca pubblicata su Plos One.

Lo studio è stato fatto da un team di ricercatori della Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University, negli USA.

I ricercatori sono arrivati alla determinazione che non solo il burro non arreca danni al sistema cardiovascolare, ma addirittura pare svolga un’azione protettiva contro il diabete.

A queste conclusioni gli esperti sono giunti analizzando i dati di nove ricerche che hanno coinvolto complessivamente 636.151 persone.

Durante la ricerca, di queste persone chiamate a consumare una determinata quantità di burro ne sono morte 28.271, 9.783 hanno sviluppato malattie cardiovascolari e 23.954 si sono ammalate di diabete.

In ogni caso, sia le morti sia le malattie individuate non avevano correlazioni con il consumo di burro, tutt’altro. I ricercatori hanno rilevato un leggero effetto protettivo di questo alimento nei confronti del diabete legato probabilmente alla presenza di grassi del latte.

Per Laura Pimpin, una delle dottoresse del team che ha riabilitato il burro nella dieta, il burro può dunque essere tranquillamente inserito nella dieta. Naturalmente non bisogna abusarne.

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