L’estate 2025 potrebbe passare alla storia per un motivo inaspettato: le giornate saranno più corte del solito. Secondo quanto rilevato dai dati dell’International Earth Rotation and Reference Systems Service (IERS), la rotazione terrestre ha subito un’accelerazione anomala, invertendo una tendenza di rallentamento osservata per decenni.
Questa variazione, apparentemente minima ma scientificamente significativa, sta sorprendendo la comunità geofisica internazionale. In particolare, la piattaforma Timeanddate.com ha pubblicato previsioni dettagliate sui prossimi giorni “più brevi” di luglio e agosto 2025, come il 9 luglio, atteso con una durata inferiore di 1,30 millisecondi rispetto ai canonici 86.400 secondi.
Rotazione terrestre: come è cambiata nel tempo
Contrariamente a quanto si pensa, la durata del giorno non è costante nel tempo. In passato, durante l’era dei dinosauri, un giorno durava circa 18 ore. Il rallentamento è stato graduale e, in gran parte, causato dalla forza gravitazionale della Luna, che agisce da freno naturale rallentando la rotazione del nostro pianeta di circa 1,8 millisecondi per secolo.
Tuttavia, a partire dal 2020, i ricercatori hanno osservato un fenomeno opposto: la Terra ha iniziato ad accelerare, registrando i 28 giorni più brevi mai misurati dal 1960. Il record assoluto è stato segnato nel 2024, con una giornata più corta di 1,66 millisecondi.
Cosa aspettarsi nell’estate 2025
Le previsioni dell’IERS indicano che a luglio e agosto si continueranno a registrare giornate più corte:
- 9 luglio 2025: -1,30 millisecondi
- 22 luglio 2025: -1,38 millisecondi
- 5 agosto 2025: -1,50 millisecondi
Queste variazioni, sebbene impercettibili nella vita quotidiana, possono avere impatti significativi sui sistemi di cronometraggio globali, come GPS e telecomunicazioni.
Cosa sta causando questa accelerazione?
Gli esperti non hanno ancora identificato con precisione la causa. Secondo Judah Levine, scienziato al National Institute of Standards and Technology (NIST), “non ci aspettavamo affatto questo cambiamento. Avevamo previsto il continuo rallentamento della Terra”.
Anche Leonid Zotov, ricercatore dell’Università Statale di Mosca, ha dichiarato che le variazioni atmosferiche e oceaniche da sole non bastano a spiegare il fenomeno. La risposta potrebbe risiedere nelle dinamiche del nucleo terrestre, un’area ancora oggi poco compresa.
Altri eventi naturali, come i grandi terremoti, possono contribuire a modificare leggermente la rotazione del pianeta. Il terremoto del Giappone del 2011, ad esempio, ha spostato l’asse terrestre di 17 cm, mentre quello dell’Indonesia nel 2004 ha accorciato la giornata di circa 2,68 microsecondi (fonte: NASA).
I secondi intercalari: una possibile inversione
Dal 1972, per compensare il rallentamento terrestre, sono stati inseriti 27 secondi intercalari nel tempo universale coordinato (UTC). Ma dal 2016 non ne è stato aggiunto nessuno. Se l’accelerazione continuerà, potremmo presto trovarci nella situazione opposta: dover sottrarre un secondo intercalare per allineare gli orologi con la rotazione del pianeta.
L’IERS ha già confermato che nessun secondo intercalare verrà aggiunto fino a giugno 2025, e ciò potrebbe aprire scenari inediti per la scienza del tempo.
Perché questo fenomeno è importante?
Sebbene l’impatto diretto sulle persone sia minimo, le implicazioni tecnologiche sono profonde. Sistemi di posizionamento globale, trading finanziario ad alta frequenza e persino software meteorologici si basano su un tempo ultra-preciso. Un cambiamento nella rotazione terrestre, anche di pochi millisecondi, può influenzare calcoli su scala mondiale.
Inoltre, il fenomeno alimenta nuove domande sulla stabilità interna della Terra, sull’interazione tra atmosfera, oceani e crosta, e sul futuro climatico del nostro pianeta.
Conclusione
La Terra si sta comportando in modo inaspettato: sta accelerando. E, almeno per ora, nessuno sa esattamente perché. Mentre la scienza cerca risposte, possiamo solo osservare con attenzione e continuare a monitorare questa danza millimetrica che scandisce la nostra esistenza.
Fonti autorevoli citate:
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