La passione dei bartender per Fernet-Branca: storie da tutto il mondo

La passione per Fernet-Branca non si limita a chi l’azienda l’ha vissuta e fondata, e neanche ai soli familiari che ne portano avanti con orgoglio e dedizione le redini. È qualcosa che va oltre e coinvolge tutti coloro che con l’Amaro Fernet hanno un contatto quotidiano, come ad esempio i Bartender che, con il gusto e il carattere di questo prezioso distillato, creano ogni giorno cocktail e drink dal sapore unico e inimitabile.

La passione dei bartender per Fernet-Branca storie da tutto il mondo

Ed è un po’ il bello non solo dell’amare il proprio lavoro, ma anche del poter lavorare per un’azienda che ha così a cuore l’intera comunità che è stata in grado, negli anni, di creare una fitta rete di tradizioni ed eventi in grado di coinvolgere chiunque: da chi in e per Fernet-Branca lavora a chi l’amaro, nelle sue mille versioni, lo sceglie per allietare una serata tra amici.

La sua diffusione a livello mondiale, con picchi evidenti in luoghi come l’Argentina, ci consente di parlare di storie che provengono davvero da tutto il mondo quando parliamo di Fernet-Branca e per farlo la testimonianza migliore è senza dubbio quella dei Bartender, onorati possessori delle “Coin” che prima ancora di lavorarlo e diffonderlo nel mondo questo distillato l’hanno conosciuto e amato in prima persona e che ora appartengono ad una vera e propria famiglia.

Eddy Yang, proprietario del Tailor Bar di Shangai racconta di aver provato per la prima volta il Fernet-Branca nel 2004 quando, a stretto contatto con uno chef italiano, lo vedeva utilizzare quotidianamente per cucinare e ne comprese sin da subito la sua versatilità.

Parole analoghe da Warren Pang, proprietario dello Janes & Hooch di Pechino che ricorda quando lavorando a Milano vedeva il suo capo bere l’amaro Fernet-branca alla fine di ogni pasto insieme ad un caffè espresso: il ricordo di quei bei momenti e di quei sapori inconfondibili ha creato una sorta di abitudine anche per lui che oggi preferisce berlo puro, ma anche in un Toronto o in un Branca Colada.

Ricordi ancora vividi anche quelli di Michele Montauti, originario di Pescara, attualmente a Bangkok, che il Fernet-Branca oggi lo beve nel classico shot freddissimo o lo utilizza anche al Miky’s Hanky Panky come schiuma. Quando lo scoprì la prima volta, lavorando in un bar pasticceria della sua città natale, non ne comprese a pieno le potenzialità, ma vedendone poi l’uso più disparato fatto dai colleghi baristi iniziò a vederlo con un’arma vera e propria dalle grandi potenzialità. Arma che oggi lui stesso destreggia con maestria.

Chiudiamo le storie con un’ultima importante testimonianza, quella di Dario Gentile, capo barista a Milano nel locale Ceresio 7. La prima volta che assaggiò il Fernet-Branca, dalla credenza dei liquori di suo nonno, era troppo piccolo per apprezzarne davvero le potenzialità, ma il suo gusto forte e amaro rimase così scolpito nella sua memoria che sin da subito capì che ogni sorso è come una scoperta. Ancora oggi ama gustarlo liscio, con ghiaccio, con un po’ di soda o di acqua tonica.

Attraverso le parole di chi il Fernet-Branca lo conosce davvero bene, è impossibile non rimanere incuriositi e affascinati. Non si tratta solo del carattere e delle capacità di questo distillato, ma anche della maestria con cui nel tempo le distillerie Branca hanno saputo creare una vera e propria community coesa e appassionata.