L’ansia è una delle emozioni più comuni, un meccanismo di difesa naturale che si attiva quando si è sottoposti ad una possibile minaccia per il nostro organismo. Può essere uno stato transitorio e presente solo in alcuni periodi della vita, oppure un tratto della personalità di un individuo. In quest’ultimo caso si parla di disturbo di ansia generalizzato, una condizione dovuta a fattori genetici, educazione ed esperienze nell’infanzia, che si manifesta in ogni occasione, anche in assenza di eventi stressanti.

In entrambe le situazioni, l’ansia provoca un senso di eccitazione e di vigilanza che potrebbe causare disturbi del sonno. Se la difficoltà a dormire si protrae nel tempo, la salute mentale e fisica di una persona ne risente, con effetti negativi sulla qualità di vita, il lavoro e lo studio. Episodi di ansia ricorrenti o costanti nel tempo meritano sempre un approfondimento, soprattutto nel caso di conseguenze importanti come l’insonnia. Spesso si tende a sottovalutare questi disturbi, ricorrendo al trattamento dei sintomi piuttosto che all’analisi delle cause. Capire la connessione tra ansia e sonno è perciò utile per evitare soluzioni fai da te e diventare consapevoli di questo delicato sistema che può avere un impatto a lungo termine sulla salute.
Gli effetti dell’ansia sulla qualità del sonno
Una persona ansiosa può manifestare diversi sintomi tra cui nervosismo, irritabilità, perdita di concentrazione e paura incontrollata. A livello fisico, può accusare disturbi dell’apparato digerente, affaticamento e irregolarità nel sistema respiratorio e cardiaco. Spesso tende ad abituarsi a questi squilibri, tanto da percepirli come normali e preferendo evitare le circostanze che li aggravano invece che risolvere le cause. L’insonnia è riconosciuta come dei sintomi classici dei vari disturbi d’ansia, provocata da un’eccessiva preoccupazione. I pensieri mantengono sveglie le persone causando a loro volta la paura di non riuscire a dormire e creando un circolo vizioso che può ridurre la durata e la qualità del riposo. La continua attività mentale può alterare la fase REM e aumentare la possibilità di avere degli incubi. Un riposo carente o disturbato può a sua volta peggiorare l’ansia, creando una dinamica che si autoalimenta e difficile da interrompere.
Questa complicata condizione causa-effetto può essere ulteriormente aggravata da altri problemi di salute mentale e fisica, come depressione o apnea ostruttiva del sonno.
Come liberarsi dall’ansia e dai disturbi del sonno
Oltre a provocare un generale senso di affaticamento e irritabilità, dormire poco e male ha conseguenze negative sulla vita personale e professionale e può provocare gravi incidenti in quei lavori che richiedono attenzione e lucidità. Il sonno è una necessità vitale per l’essere umano e la sua qualità ha un effetto diretto sulla salute e sul benessere. La salute può risentirne in maniera più o meno grave, con un rischio maggiore di problemi cardiaci, ipertensione e diabete. Dal punto di vista mentale può invece peggiorare l’ansia e il tono dell’umore.
Le persone ansiose che hanno problemi a dormire dovrebbero quindi evitare di peggiorare i sintomi adottando una serie di accorgimenti. Tra questi ci sono un programma di sonno costante che aiuta a regolare l’orologio interno del corpo, e un ambiente favorevole, con temperatura, buio e silenzio ottimali. Sono inoltre da evitare attività che aumentano il pensiero, incluso l’uso di laptop e smartphone. Da preferire invece attività più rilassanti che preparano il corpo e la mente al riposo, come esercizi di rilassamento e respirazione.
Sebbene questi accorgimenti possano migliorare la situazione, in alcuni casi potrebbero non essere sufficienti per tornare a dormire bene. Se ansia e insonnia persistono, è opportuno considerare l’aiuto di un professionista della salute mentale. Uno psicologo saprà spiegare i meccanismi e i legami tra questi due disturbi, consigliando la terapia adeguata a recuperare uno stato di benessere.