Perfetti sconosciuti, metti una sera a cena con lo smartphone

Perfetti sconosciuti, metti una sera a cena con lo smartphoneL’11 febbraio nelle sale cinematografiche italiane esce l’ultimo lavoro di Paolo Genovese Perfetti sconosciuti prodotto da Medusa Film.

Il film fotografa la vita sociale ai tempi dell’iper-connessione. Sono finiti i tempi in cui le comunicazioni si dividevano in urbane e interurbane.

All’epoca i rapporti telefonici erano strettamente vincolati al costo delle chiamate e la vita scandita dalle fasce orarie. Si chiamavano il fidanzato di sera e i parenti la domenica.

Oggi la “net generation” rimane sempre connessa. E non importa quanti amici hai, se hai un amore, figli o parenti. In quel piccolo universo tecnologico si nasconde il tuo personalissimo mondo.

Un mondo in cui è lecito tutto e il contrario di tutto perché nel “virtuale” questo accade. Puoi essere chiunque, puoi permetterti qualsiasi trasgressione.

Ma che cosa succede quando questa “intima” connessione è condivisa da altri? Per saperlo basta vedere Perfetti sconosciuti. Nel film una cena piacevole fra amici si trasforma in un dramma.

Perché? Perché alla psicologa Eva, interpretata da Kasia Smutniak viene in mente di fare un giochino apparentemente innocente: mettere ognuno il proprio cellulare sul tavolo per permettere ai tutti gli altri di ascoltare le telefonate che arrivano e leggere i messaggi.

Ed è qui che, come se avessero dato la stura al fatidico vaso di Pandora, salta fuori di tutto.

“L’idea del film – spiega Paolo Genovese – è nata proprio dalla voglia di raccontare la vita segreta delle persone attraverso il cellulare, la ‘scatola nera’ della nostra vita, qualcosa di cui non possiamo più fare a meno”.

“Lo smartphone – continua il regista – è il vero protagonista del film e le conseguenze sono prevedibili, perché qualcosa da nascondere ce l’abbiamo un po’ tutti”.

Nel cast del film oltre a Kasia Smutniak, troviamo l’esordiente Benedetta Porcaroli, Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston.

Come si può immaginare il finale è malinconico, quasi amaro ma riflessivo e reso prezioso dalla nuova canzone scritta e interpretata da Fiorella Mannoia che porta lo stesso titolo del film.