Quando si parla di menopausa, la maggior parte delle donne immagina un evento improvviso che si verifica intorno ai 50 anni. In realtà, il processo inizia molto prima, con una fase chiamata perimenopausa, che può comparire già tra i 30 e i 40 anni.
Questa fase di transizione ormonale, spesso sottovalutata, porta con sé sintomi fisici ed emotivi che possono sorprendere e disorientare chi non li conosce. Ecco cosa dicono gli esperti e perché è importante saperne di più.

Cos’è la perimenopausa e quando inizia
La perimenopausa è il periodo che precede la fine dell’età fertile e può durare da pochi mesi fino a diversi anni. Durante questo tempo, i livelli di estrogeni iniziano a fluttuare, influenzando il ciclo mestruale, l’umore e diverse funzioni corporee.
“Molte donne iniziano a notare cambiamenti significativi nei cicli mestruali già intorno ai 35-40 anni,” spiega la ginecologa Natalia Llarena, esperta in endocrinologia riproduttiva.
I sintomi meno conosciuti della perimenopausa
Sebbene i sintomi più noti siano vampate di calore, insonnia e sbalzi d’umore, esistono segnali meno evidenti che possono manifestarsi anche molto prima della menopausa vera e propria:
Menopause flooding
Flussi mestruali molto intensi e irregolari dovuti all’ovulazione non costante.
Dolori articolari
Mal di schiena, dolori a spalle, mani e caviglie. Il ginecologo noto come The Vag Doc spiega che questo accade perché l’estrogeno funziona da lubrificante naturale per articolazioni e tessuti.
Prurito alle orecchie e tinnito
La secchezza dei tessuti, legata al calo di estrogeni, può provocare fastidi uditivi e prurito persistente.
Secchezza e bruciore alla bocca e alla lingua
Un sintomo inaspettato, dovuto ai cambiamenti nervosi e alla ridotta lubrificazione delle mucose orali.
Sensazioni di scosse elettriche
Alcune donne riportano di avvertire piccole scariche improvvise in zone del corpo, causate dalla fluttuazione ormonale.
Perché tutto questo succede: il ciclo ormonale spiegato
Con il passare del tempo, la riserva ovarica si riduce drasticamente:
- Alla ventesima settimana di gestazione, una donna ha fino a 7 milioni di ovuli.
- Alla menopausa, ne restano meno di 1.000.
Durante la perimenopausa, l’ovulazione diventa meno regolare, e i livelli di estrogeni calano. Questo porta il cervello a produrre più FSH (ormone follicolo-stimolante) per tentare di stimolare le ovaie, che però rispondono sempre meno.
Il risultato? Un disequilibrio ormonale che scatena la varietà di sintomi che le donne vivono in questa fase.
Quali sono le conseguenze a lungo termine?
Oltre ai fastidi quotidiani, la perimenopausa può aumentare il rischio di:
- Malattie cardiovascolari
- Osteoporosi e fratture
- Secchezza vaginale
- Infezioni urinarie ricorrenti
Conoscere questi segnali e parlarne con un ginecologo è fondamentale per affrontare la transizione con consapevolezza e adottare strategie preventive.
Conclusione: più consapevolezza, meno stigma
“La perimenopausa è una realtà biologica normale, ma spesso ignorata o confusa con altri disturbi,” spiega la dottoressa Llarena.
Parlarne apertamente, informare e normalizzare l’esperienza femminile in questa fase è essenziale per aiutare le donne a prendersi cura del proprio corpo e del proprio benessere mentale in modo completo.