Per Juncker, con Renzi “scambio di parole maschie e virili, ma relazioni buone”.
I due se ne sono dette di tutti i colori, ma ora le parole del Presidente della Commissione europea sembrano delineare almeno una tregua.
Certo, la sostanza rimane, e la sostanza è che Renzi vuole si attribuisca all’Italia un protagonismo che in Europa non c’è mai stato.
E dall’altra parte si tende, invece, a dire che l’Europa è già stata troppo buona col nostro Paese, a cominciare dal discorso “flessibilità”.
Juncker, in conferenza stampa a Bruxelles, ha detto che “venerdì era triste per certe considerazioni fatte verso la Commissione”.
“Tuttavia”, ha continuato, “non ci sono problemi tra il governo italiano e la Commissione, a parte un dibattito che qualche volta è condotto con parole maschie e virili, ma ci sono buone relazioni tra la Commissione, il suo presidente ed i colleghi italiani e il primo ministro”.
“C’è stato uno scambio vivace”, prosegue il Presidente, “ma questo è normale in democrazia e non avrà conseguenze”. Tutto rientrato? Diciamo una buona parte, ma non osiamo pensare allora cosa si sarebbero detti se le relazioni non fossero state buone.